L'Inter e le sliding doors invernali, una storia che si ripete. Se lo ricorda Marcelo Brozovic, bloccato in aeroporto mentre stava per andare al Siviglia, e diventato poi il perno del centrocampo con Spalletti. Se lo ricorda ancora meglio Christian Eriksen: era in uscita, fino a quella punizione-gol in Coppa Italia contro il Milan che lo rilanciò e lo trasformò in un giocatore fondamentale nella corsa allo scudetto. E ora, potrebbe avvenire la terza sinfonia, con Stefano Sensi.

Questione di… fortuna. L'ex Sassuolo era atteso dalla Sampdoria a Bogliasco tra martedì e mercoledì, prima che la Samp (in previsione di altri colpi) chiedesse all'Inter di contribuire in parte all'ingaggio e la partenza fosse rimandata di un paio di giorni. Inzaghi lo porta in panchina in Coppa Italia, pur sapendo che il giorno dopo avrebbe avuto le visite mediche nel ritiro doriano, e lo inserisce nel momento più difficile: squadre sul 2-2, Inter che rischia subendo continui contropiedi. Puntuale come un orologio svizzero, arriva il gol del 3-2 firmato da… Sensi. Un gol che, sommato all'infortunio di Correa, potrebbe cambiare tutto.

L'Inter, secondo quanto riportano varie fonti, avrebbe già deciso: Sensi non si muove e viene tolto da mercato, perchè serve sia come rincalzo a centrocampo (Gagliardini e Vecino hanno deluso), sia perchè potrebbe giocare al fianco di Calhanoglu in un 3-4-2-1 qualora mancassero degli attaccanti e Correa subisse un lungo stop. La decisione di trattenere Sensi, caldeggiata anche da Inzaghi in maniera neanche troppo velata e non limitata alla sfida (in bilico) contro il Venezia, sarebbe già stata comunicata alla Sampdoria: i blucerchiati e soprattutto Marco Giampaolo, forte sponsor di Sensi per il suo nuovo centrocampo, ora dovranno adeguarsi. E chissà che Sensi non torni quello che aveva incantato nei primi mesi della gestione-Conte, approfittando dei mille impegni e del turnover necessario per riprendersi l'Inter…

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