Archiviato il meraviglioso trionfo in Europa con la nazionale e la conquista dello scudetto con l'Inter nei quali ha fatto parte - e con un peso importante -, Gabriele Oriali presto (si presume entro il weekend) terrà un incontro con Beppe Marotta per fare il punto sul suo futuro all'Inter.

Stando a quanto ha riferito La Gazzetta dello Sport, diversi segnali portano l'attuale team manager ad una separazione dai nerazzurri. Lo stretto legame instaurato con Antonio Conte, le parole spese in passato sui timori di un pesante ridimensionamento della società per la delicata situazione economica di Suning rappresentano indizi che conducono ad un suo addio.

Al momento, tra i candidati in pole per sostituirlo - in caso di separazione - ci sono Riccardo Ferri, grande ex giocatore nerazzurro, ma non è nemmeno escluso che a prendere il suo posto possano essere proprio Marotta e Ausilio.

Ma che ne sarà dell'Inter senza di Oriali? Se dovesse andarsene davvero, non sarebbe bello ma neanche una tragedia. Gli uomini sicuramente più fondamentali in assoluto per l'Inter da questo momento in poi saranno Inzaghi e Marotta.

Oriali, per quanto efficiente sia - e lo è molto - nel suo lavoro, non si può considerare come colui che, in base alla sua presenza, cambi le carte in tavola: l'Inter - al momento -, con o senza di lui, può comunque ancora giocarsela per i suoi obiettivi.

D'altro canto, però, bisogna anche sottolineare che il suo addio non è certo qualcosa da prendere alla leggera. Tra l'averlo o il non averlo, è senza ombra di dubbio meglio averlo. La sua esperienza può rivelarsi sempre molto utile a questi livelli così alti, e l'Inter lo sa bene ed è felice di saperlo.

Come dimenticare quando, nel bel mezzo del campionato, la proprietà era lontana e i nerazzurri navigavano nell'incertezza più totale, lui si è fatto forte e, insieme a Conte, ha tenuto unita la squadra.

Insomma, se Oriali andrà via, gli si dirà "grazie di tutto!". Perché ha fatto davvero di tutto per l'Inter. Se rimarrà, gli si dirà "grazie mille!". Perché la sua presenza è e sarà sempre preziosa.

 

A cura di Manuel Delon.


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