Nella giornata di giovedì è diventato ufficiale il finanziamento garantito da Oaktree all'Inter. Il fondo non entra direttamente (per ora) a far parte dell'azionariato del club, con Suning che mantiene il 68,55% e LionRock Capital al 31,05%, ma ottiene in pegno la quota di maggioranza del club nerazzurro: se la proprietà non restituirà il prestito saldando il debito con tanto di interessi, Oaktree potrà “escutere” facendo propria l'Inter, com'è capitato al Milan con Elliott. Questo sarà lo scenario in caso di mancata restituzione dei 275mln forniti a Great Horizon, società di Suning con sede a Lussemburgo che otterrà fisicamente il denaro e poi girerà 240mln nelle casse dell'Inter per le esigenze di cassa della prossima stagione e il saldo degli arretrati del 2020-21. Ma l'Inter sarebbe il primo innesto in ambito sportivo per Oaktree? La risposta è un assoluto no.

CALCIO ED NBA: GLI ALTRI INVESTIMENTI SPORTIVI DI OAKTREE - Partiamo da un presupposto: il nome di Oaktree è tutt'altro che nuovo per l'Inter. Fondo speculativo con asset da 143 miliardi e un recente investimento nell'italiana Conbipel, Oaktree è quotato alla borsa di New York su esplicita indicazione di Goldman&Sachs, advisor dell'Inter sulle questioni economiche, ed è uno dei soggetti “di fiducia” della banca stessa. Nonchè uno dei maggiori sottoscrittori del bond che Suning e l'Inter avevano emesso un paio d'anni fa, e per cui (come riportava Marco Bellinazzo) si cercherà di spostare la scadenza al 2025 o al 2026 (sarebbe il 31 dicembre 2021).

L'Inter, in caso di takeover forzato di Oaktree, non sarebbe il suo primo investimento sportivo. Il fondo è comproprietario, tramite uno dei suoi fondatori (Steven Kaplan), dello Swansea nel Championship britannico: il club, arrivato addirittura in Europa League con Brendan Rodgers e Michu nell'era dello Swanselona, aveva poi vissuto una grave crisi finanziaria risolta con l'ingresso di Jason Levien (ex socio di Thohir nel DC United, con una breve apparizione in nerazzurro nell'era di ET) e di Oaktree stessa, che co-gestisce la società con l'attuale patron. Una co-gestione che si fa segnalare per lo scarso interventismo di Oaktree: presenza limitata al minimo e comunicazioni ridotte. Sulla carta, il partner perfetto per una Suning che già di suo non brilla certo per presenzialismo. Oaktree ha investito anche nell'NBA, con una quota dei Memphis Grizzlies (di cui, ironia della sorte, Levien fu CEO: nomi che tornano) e, tornando al calcio, nella Ligue 2 francese. 

Nel momento peggiore del Caen, che rischiava il tracollo finanziario e il fallimento dopo l'inattesa retrocessione dalla Ligue 1, il produttore audiovisivo Pierre-Antoine Capton (azionista di minoranza) ha presentato proprio Oaktree alla vecchia proprietà e ai curatori fallimentari del club. Oaktree così ha preso in carico il 100% delle quote, avviando una spending review consistente e dando nuova sostenibilità al Caen, che si ristrutturerà dal basso per un paio d'anni (si è salvato all'ultima giornata) per poi ritentare la scalata verso i vertici del calcio francese. NBA, Swansea, Caen e ora l'Inter: per il momento da finanziatore, un domani forse da socio (se Suning liquiderà LionRock, cedendo il 31% al fondo USA), in un futuro lontano magari da proprietario e azionista di maggioranza. I tifosi sperano che la partnership con Oaktree restituisca all'Inter solidità economica e puntualità nelle scadenze, così da non buttare via lo splendido gruppo e lo splendido progetto che hanno portato allo scudetto con Antonio Conte…


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