Hakan Calhanoglu si è raccontato in un'intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport passando dal dramma del terromoto nella sua Turchia al rinnovo di contratto con l'Inter.

Queste le parole del centrocampista nerazzurro:

DISTACCO CON IL NAPOLI - "Nessuno si aspettava un'Inter così indietro. Il Napoli merita di stare lì, la colpa è nostra; come l'anno scorso. Contro Monza, Empoli, Sampdoria e Bologna abbiamo perso punti che fanno male, ormai credo che il Napoli non lo riprenderà più nessuno. Noi dobbiamo giocare sempre con il giusto atteggiamento visto col Porto, ci teniamo a vincere la Coppa Italia e in Champions vogliamo sorprendere. Anch'io mi chiedo spesso come mai facciamo più fatica con le piccole, forse ci manca la giusta determinazione. Dobbiamo migliorare nelle motivazioni".

CHAMPIONS LEAGUE - "Ad Oporto ci aspettiamo una battaglia in uno stadio che conosco bene perché lì con la Turchia ho perso il playoff mondiale. Però il mio sogno è vincere la Champions, magari già quest'anno: dobbiamo giocare come al Camp Nou, se passiamo dopo può succedere di tutto".

REGISTA - "Sì, è la miglior stagione della mia carriera. Sono migliorato in tutto, fuori dal campo sono diventato più maturo. Dal primo giorno avevo capito che qui c'è un'aria diversa, speciale. I tifosi mi hanno dato energia e fiducia, mi sostengono anche quando sbaglio e mi sento libero. In nazionale facevo già il regista, il mio agente mi ha sempre detto che quello è il ruolo ideale per me. Non è un caso se il mio idolo era Pirlo. Oggi ringrazio Inzaghi perché grazie a lui mi sono completato in questa posizione. Tirerò meno e giocherò più lontano dalla porta, ma controllo il ritmo e sono migliorato a livello difensivo. Io mi sento sottovalutato. Non sono lontano da De Bruyne o Modric. Nel mio ruolo mi vedo tra i cinque migliori d'Europa, lo dico con umiltà ma consapevolezza. Magari in questo periodo chi gioca in Premier League ha più visibilità".".

TERREMOTO - "E' stato un dolore enorme che mi ha scosso a livello emotivo, ora in campo mi emoziono di più e sento di dover dare il massimo per regalare un sorriso a chi sta soffrendo. Non dimeticherò mai quel 6 febbraio; due giorni dopo sarebbe stato il mio compleanno, ma non ho festeggiato. Negli occhi dei miei figli vedevo lo sguardo di quei bambini rimasti da soli al freddo, non ho mai provato un dolore del genere. Per fortuna la mia famiglia non è stata toccata, ma vedere che tutti si stanno muovendo per sostenere il Paese mi scioglie il cuore; vorrei solo che questa solidarietà ci fosse sempre, non solo nelle tragedie. Noi stiamo aiutando a fornire dei container per gli sfollati e io sto provando a coinvolgere alcune fondazioni per aiutare gli orfani e sostenerli fino ai 18 anni. Sarà il gol più bello".

BROZOVIC - "La concorrenza è un bene per tutti, sarà l'allenatore a scegliere. Io sono pronto a cambiare ruolo anche nella stessa partita, con Brozo siamo uno dei reparti più completi d'Europa".

ASLLANI - "Quando lo vedo demoralizzato o dispiaciuto gli parlo molto, è difficile emergere in questa squadra. Deve stare calmo, lavorare e crescerà nella personalità; ha grandi qualità, sono sicuro che arriverà anche il suo momento".

MILAN - "I tifosi all'inizio avevano qualche dubbio, ma io ero sicuro di me stesso e sapevo che la musica sarebbe cambiata. L'amore è cresciuto col tempo, senza gesti teatrali o scintille. L'altra metà di Milano mi odia: nella stessa giornata ho sentito cori dagli interisti e insulti dai milanisti, ma ormai non ci faccio più caso. Se penso di avere ragione mi difendo sempre, senza paura. In Champions mi piacerebbe molto un derby col Milan nei quarti, sarebbe storia".

RINNOVO - "Sono orgoglioso che l'Inter vuole rinnovarmi il contratto, il mio desiderio è rimanere qui. Ma vorrei farlo anche dopo essermi ritirato, rimanendo sempre nel calcio. Magari aprirò un ristorante 100% turco, che qui non c'è".

KESSIE - "Franck è un amico e un grande giocatore, i campioni all'Inter sono sempre ben accetti. Parliamo molto, lui sa di giocare in un grande club ma sa che anche qui non sarebbe da meno".


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