Prima trasferta stagionale per l’Inter campione d’Italia e prime vere difficoltà contro un Verona davvero ben messo in campo.

L’Inter di Inzaghi parte bene ma dura poco. Giusto 10 minuti. Poi Handanovic combina la frittata sbagliando un comodo appoggio per Brozovic che spalanca la porta a Ilic. Tocco morbido del trequartista serbo classe 2001 e 1-0 Verona.

L’Inter è in bambola e non reagisce. I nerazzurri si innervosiscono e non combinano nulla con Montipó totalmente inoperoso. Il centrocampo di Inzaghi non produce e agli attaccanti arrivano solo palloni ingiocabili direttamente da Handanovic con lanci lunghi a scavalcare il centrocampo.

La ripresa è diversa peró. Neanche due minuti e su rimessa laterale di Perisic Lautaro fa 1-1 dopo la spizzata di Dzeko. Pochi minuti dopo e puó arrivare il 2-1 sempre del “Toro” ma questa volta la sua girata è fuori di pochissimo. Il Verona non riparte più e non attacca più ma l’Inter continua a non ingranare, lontanissima parente di quella che aveva annichilito il Genoa una settimana fa. 
Inzaghi decide di cambiare: è il momento di Dimarco, Vidal e Correa, e saranno cambi decisivi (meno l’esterno).

Il cileno, autore di un ottimo inizio di campionato, fa vedere perché puó ancora dire la sua. Mentalità vincente ed esperienza al servizio di un’Inter quasi impaurita o incapace di andare a creare problemi a Montipó. Non è un caso allora che da una sventagliata di Vidal arrivi il 2-1 nerazzurro firmato dal “Tucu” Correa, su cross al bacio di Darmian.

L’Inter è davanti e vede vicino una rimonta davvero, davvero difficile ma bisogna soffrire. Sale ancora in cattedra Vidal che legna e subisce falli a ripetizione. I nerazzurri sono in trincea ma il Verona non è mai pericoloso e allora ecco la ciliegina sulla torta.

Palla vagante a metà campo e Correa, ancora lui, infila con un mancino chirurgico Montipó per il 3-1 finale.

 

Vittoria pesantissima dei nerazzurri che hanno dimostrato la maturità necessaria per ribaltare un match difficile e portare a casa punti pesantissimi. Esordio da sogno di Correa e conferma, forse ancora più importante, di Vidal che sembra un lontanissimo parente di quello nettamente insufficiente della scorsa stagione. Proprio il cileno merita una nota di merito: la sua esperienza e la sua mentalitá vincente possono e devono essere utili e fondamentali per questa Inter.


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