L'urna della Champions League sorride all'Inter, che evita tutte le big della prima fascia e pesca il Porto negli ottavi di finale. I Dragões sono una squadra tatticamente ostica, solida dal punto di vista difensivo e spesso letale in ripartenza, ma al tempo stesso rappresentavano uno degli anelli deboli del lotto delle prime. L'Inter non dovrà sottovalutarli, ma sicuramente potrà giocarsi le sue carte per centrare il passaggio ai quarti di finale. Andata il 14 febbraio a San Siro, ritorno il 7 marzo a Oporto. E ora andiamo a scoprire l'avversaria dei nerazzurri.

PORTO, LA CREATURA DI CONCEICAO

Il Porto perde due-tre giocatori chiave ogni estate, eppure è sempre lì a fornire buone figure in Europa. E allora viene da chiedersi se la vera stella dei lusitani non sia l'allenatore, quel Sergio Conceicao che ormai da anni macina vittorie e risultati in ambito nazionale e continentale. La straordinaria campagna europea che portò all'eliminazione della Juventus è ancora negli occhi di tutti, ma quella squadra ha perso alcune pedine chiave ed è ripartita da nuovi leader. L'unica certezza è appunto Conceicao, ex esterno offensivo di Lazio ed Inter con una promettente carriera da allenatore: il Portogallo inizia a stare stretto al tecnico, che vanta una mostruosa media di 2.29pti a partita e sogna di ottenere prima o poi un trofeo in Europa per chiudere il cerchio e portare il suo calcio altrove. 

L'idea tattica del Porto è di stampo cholista, ma con impeto più offensivo: difesa solida, con sole otto reti subite in patria, e contropiedi letali sfruttando le due punte. La base di partenza è un 4-4-2, declinabile anche in 4-3-3 all'occorrenza e con ruoli ben definiti. Gli unici ruoli “variabili” sono quelli dei difensori centrali (due tra Fabio Cardoso, David Carmo e Pepe) e del terzino destro, dove si sono alternati l'esterno offensivo Pepê (ex Gremio) e il figlio d'arte Rodrigo Conceicao per sostituire l'infortunato Joao Mario (omonimo dell'ex nerazzurro). Il Porto è secondo in Liga NOS alle spalle dell'inarrivabile Benfica (34) con 26pti in 12 gare davanti a Braga (25) e Casa Pia (23), e in Champions ha dato vita a un'iconica rimonta: era ultimo dopo due giornate, avendo perso con Atletico (2-1) e Bruges (4-0), ma ha rimontato con quattro vittorie consecutive chiudendo primo nell'ultimo turno. E ora, incrocerà l'Inter, che vanta quattro precedenti coi Dragões: nel 2004/05 eliminò i campioni d'Europa agli ottavi nel post-Mourinho, col 3-1 a San Siro dopo il pari lusitano, l'anno seguente invece perse 2-0 a Oporto e vinse 2-1 in casa. San Siro inespugnabile dunque, finora, per il Porto.

DA DIOGO COSTA A TAREMI: LE STELLE DEL PORTO

La stella del Porto è senza dubbio il suo portiere, Diogo Costa, che ha appena rinnovato fino al 2027 con clausola rescissoria da 75mln per allontanare le sirene delle big. Il classe ‘99, nato in Svizzera ed esploso fino a mettere alla porta Marchesin (ora al Celta) e diventare il titolare del Portogallo, sta disputando una stagione pazzesca con 9 reti inviolate in 18 gare disputate. In Champions League, se possibile, ha fatto ancora meglio parando tre rigori in tre sfide consecutive e subendo raramente gol: delle sette reti incassate, sei sono arrivate infatti nell’avvio da dimenticare del Porto, poi tre reti inviolate e il gol subito dall'Atletico nell'ultima ed ininfluente giornata. 

L'altro giocatore da temere, in una squadra che ha elementi interessanti a centrocampo (Eustaquio) e sugli esterni (Galeno) oltre a giovani di talento (Gabriel Veron), è senza dubbio Mehdi Taremi. Il 30enne iraniano, esploso nel Rio Ave, è il goleador del Porto con 13 reti stagionali: di queste, 5 in 5 gare in Champions League. Letale in contropiede e freddissimo sottoporta, i nerazzurri dovranno fare attenzione a lui e al suo partner d'attacco Evanilson: velocissimo il brasiliano, autore di otto reti stagionali. Per il resto, tanti volti noti: dall'esterno Otavio all'highlander Pepe, passando per una promessa inespressa come Grujic che si gioca il posto in mediana col veterano Uribe. Il Porto sa far male e non va sottovalutato, ma l'Inter ha una grande chance per conquistare i quarti. E poi, chissà…


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