"Renditi conto. Puoi valere molto, ma se ti trovi nel posto sbagliato, non riuscirai a brillare". 
(Alexis Sanchez, storie Instagram)

Alexis Sanchez e l'Inter sono ai ferri corti. Il cileno, rientrato dopo il lungo infortunio partito giocando acciaccato in Copa America, si è ritrovato ad essere la quarta punta dell'Inter e ad avere un minutaggio estremamente ridotto: una ventina di minuti contro Bologna e Fiorentina, 9' contro l'Atalanta, 18' contro lo Shakhtar. Una settantina di minuti in tutto, a cui si aggiunge la panchina contro il Sassuolo. La sensazione è che ormai il Niño (non più) Maravilla sia sull'orlo di essere un sopportato in casa-Inter, in virtù di un ingaggio da 7mln netti che lo rende una riserva costosa e poco utile alla causa: l'attuale Sanchez mantiene la vecchia tecnica, ma non concede l'apporto di gol che ci si attenderebbe da una seconda punta. Viaggia verso l'evoluzione a numero dieci e trequartista, com'era in gioventù alle spalle di Totò Di Natale, ed è ufficialmente la quarta scelta: Dzeko e Lautaro titolari, Correa in subordine e Sanchez considerato alla stregua di Satriano, con un minutaggio simile al talento esploso nella Primavera. 

Alexis è imbronciato, quand'anche furioso, e non si escludono clamorosi risvolti già a gennaio. Per l'Inter Sanchez non è più intoccabile, e secondo la Gazzetta lo sfogo dopo Sassuolo-Inter potrebbe anche portare alla separazione. Il cileno reclama uno spazio che l'Inter, con ogni probabilità, non può e non vuole dargli, dunque le parti potrebbero valutare una risoluzione contrattuale già a gennaio: una soluzione che libererebbe il club nerazzurro di un ingaggio pesante (7mln/anno) e di un giocatore scontento, per di più 33enne. E che, oltretutto, non genererebbe minusvalenza (è arrivato a costo zero) e non farebbe perdere i vantaggi del Decreto Crescita: i due anni sono già scaduti, dunque Sanchez non porta più benefici al bilancio e non ci sarebbero rischi. Insomma, tre indizi fanno una prova: Sanchez potrebbe risolvere consensualmente con l'Inter già a gennaio, con Siviglia e Betis alla finestra secondo i rumours.

Con Marotta e Ausilio che osservano vari profili per non farsi trovare impreparati: in caso di separazione invernale, occhio al prestito di Scamacca. Se invece tutto avverrà a giugno, il nome caldo è quello di Raspadori, un talento che sogna l'Inter sin da quando era bambino. Per un'Inter che vuole rendersi più italiana che mai.


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