Rientrato tre giorni fa ad Appiano Gentile dopo il trionfo del Mondiale con la sua Argentina, Lautaro Martinez ha parlato in conferenza stampa in vista del big match contro il Napoli. 

Così il Toro: “Vincere la Coppa del Mondo era il sogno più importante della mia carriera perché dopo questo non c'è altro, è il massimo giocare per il proprio Paese, per la gente, è stato bellissimo, emozionante. Ora devo pensare a continuare a vincere perché si tratta di questo, vincere tutti i trofei che uno gioca”. 

Continua: “Credo allo scudetto? Credo a tutto, siamo ancora nella prima parte di campionato, abbiamo perso punti importanti in campionato, ora ci aspetta una partita importante mercoledì, dobbiamo prepararci bene, fare la nostra partita e anche in Coppa Italia siamo in corsa, arriverà il Parma, ogni appuntamento sarà importante. Non dimentichiamo la Supercoppa, vogliamo vincere tutto. Le partite sono sempre lunghe, ho imparato che la forza del gruppo è importante. Cercherò di trasmettere quello che ho imparato al Mondiale ai miei compagni”. 

Di seguito: “Anche qui all’Inter abbiamo superato tanti momenti difficili, se non faccio gol aiuto la squadra in altri modi. A volte non ci piace sentire tante parole da fuori perché la gente non sa cosa succede dentro, prima del Mondiale stavo giocando con la caviglia a pezzi, non sono arrivato in Qatar come volevo ma il mister e i dottori lo sapevano. Io vado a dormire tranquillo, perché mi alleno sempre al meglio". 

Poi: “Sono pronto, sono tornato dopo un po’ di riposo, la caviglia è migliorata, se il mister mi fa giocare sono pronto a dare una mano. All'Inter ho vissuto momenti bellissimi. Abbiamo vinto tre trofei che mancavano da tanto. Sono molto orgoglioso. Anche in Argentina mancava da tanto il Mondiale. Il momento più bello è stato quando mia figlia ha toccato la coppa del mondo. Da quando è nata lei mi ha cambiato la vita e ho vinto tanti trofei". 

Infine: “Sono quasi 5 anni che sono qua, mi sento importante non solo perché ho vinto il Mondiale, anche prima. Ho preso responsabilità e cerco sempre di aiutare il compagno, che sia giovane o esperto, i gruppi si formano così, abbiamo tanti giocatori importanti ma vincere la coppa del Mondo cambia tutto. Io però resto la stessa persona e farò lo stesso lavoro che stavo facendo prima”.


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