Alessandro Bastoni in Inter-Lazio, fonte: Twitter.
Alessandro Bastoni in Inter-Lazio, fonte: Twitter.

Palla che spiove fuori area, stop orientato e mancino dai 25 metri che scarica il pallone nell'angolino basso, facile, o almeno immaginabile se ti chiami Riyad Mahrez, meno se ti chiami Alessandro Bastoni. Questo solo sulla carta, proprio perché il gol che ha aperto le danze a favore dei nerazzurri nella sfida di ieri tra Inter e Lazio è uno dei tanti esempi che certifica come  Bastoni sia molto più di un semplice difensore.

La rete messa a segno ieri, però, non è l'unica dimostrazione di come il “95” nerazzurro abbia un mancino talmente delicato da fare invidia a molti registi. Un altro esempio è il cioccolatino, sempre in occasione della gara andata in scena ieri sera contro i biancocelesti, messo alla perfezione sulla testa di Skriniar, il quale non ha fallito l'opportunità ed ha permesso all'Inter - poi - di vincere l'incontro. La spiegazione esatta del perché Alessandro Bastoni non possa essere solo un classico difensore è che il difensore cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta ha un piede mancino troppo delizioso per essere "sprecato" solo e unicamente allo scopo di fermare l'avversario. Per informazioni chiedere anche alla Roma, e in particolare ad Ibáñez che, in occasione della sfida dello scorso 4 dicembre, ha spesso e volentieri perso Bastoni sulla propria corsia di competenza non riuscendo mai a limitare le avanzate nerazzurre della coppia formata dal difensore azzurro e Ivan Perisic.

Come se non bastasse il piede educato, Bastoni ha anche una grande intelligenza tattica, maturata prima con Conte e migliorata poi con Inzaghi, che lo rende un vero e proprio rebus per le difese avversarie. Quando l'Inter è in fase di possesso palla, diversamente da come farebbe un classico difensore, il classe '99, a seconda della situazione, avanza, imposta, corre, crossa o si inserisce a favore della manovra offensiva, facendo straordinariamente bene anche il lavoro di un - buonissimo - centrocampista/esterno. Sulla catena mancina nerazzurra, infatti, il difensore nerazzurro e Perisic fanno il bello e il cattivo tempo, scambiandosi spesso i ruoli di modo da confondere i difensori avversari. Spesso Bastoni si trova in una posizione più avanzata rispetto all'esterno croato, che di professione farebbe l'ala offensiva, o - addirittura - al centro del campo in posizione decisamente offensiva. Questa soluzione tattica permette agli uomini di Inzaghi di creare superiorità numerica, dato che gli avversari faticano all'idea di dover “seguire” un difensore fino alla propria area di rigore e quindi ben oltre la propria zona di competenza.

A tutto questo, e già non è roba da poco, Bastoni aggiunge anche alcuni particolari: difende, pressa, marca, contrasta e concede pochissimo agli attaccanti che gli si parano sulla sua strada, da perfetto e buon baluardo difensivo

In poche parole, Alessandro Bastoni è la perfetta e più fedele definizione di difensore moderno, nel senso che reincarna il ruolo con una connotazione storica ben precisa e colorata di innovazione. Proprio come - anziché dio - Guardiola comanda.

 

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