Škriniar e Barella dopo il gol, fonte: Profilo Twitter Inter
Škriniar e Barella dopo il gol, fonte: Profilo Twitter Inter

Si sa, il calcio è strano. Una citazione grande come una casa che calza a pennello per raccontare un'Inter che, a seguito di due mesi costellati di tanti passi falsi e pochi punti raccolti, in una settimana è tornata nuovamente padrona del suo destino.

Stranezza che però oltre non va, perché se l'Inter è potenzialmente lassù in cima lo deve, sì, ai passi falsi delle concorrenti che lottano per lo scudetto ma anche a sé stessa. E i numeri, che non mentono mai, confermano categoricamente: i nerazzurri sono la squadra con il miglior attacco con ben 65 gol realizzati, 7 in più rispetto alla seconda forza offensiva del torneo, e la miglior difesa con 24 reti subite, 2 in meno rispetto alla seconda retroguardia della competizione.

Con buona pace di chi piace lamentarsi e polemizzare su cose futili o dare tutta la colpa agli episodi arbitrali dal loro punto di vista sfavorevoli, se le cose oggi stanno così è anche merito dell'Inter che nel girone d'andata ha sfornato una valanga di gol mentre in quello di ritorno, nel momento in cui la via della rete non si trovava, ha retto una fortezza in difesa.

Certo, fondamentalmente in questo campionato, alla luce delle ultime settimane caratterizzate perlopiù da passi falsi delle contenditrici al titolo piuttosto che allunghi, il primato è conseguenza del demerito delle avversarie ma anche sbagliare meno degli altri, d'altro canto, è un merito più che valido. 


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