Domani sera, alle 21 precisamente, andrà in scena a Wembley la prima semifinale di questi Europei tra Italia e Spagna. Gli azzurri arrivano alla sfida forti del 2-1 inflitto al Belgio, mentre gli spagnoli a seguito di una vittoria contro la Svizzera decisa dagli undici metri.

Ovviamente gli uomini di Enrique non sono da sottovalutare, perché la Spagna rimane pur sempre la Spagna. Fin'ora la Roja non ha tenuto prove particolarmente brillanti ma non si può non fare attenzione al suo potenziale offensivo, messo in risalto dal suo stile di gioco, fatto di un gran possesso palla e manovre avvolgenti.

Ma - non temete - non è cosa della nostra Nazionale sottovalutare l'avversario. Se gli azzurri renderanno come hanno fatto sino adesso, se la giocheranno ad armi pari. Anche perché il gioco dell'Italia è molto simile a quello degli spagnoli ma con la differenza che la formazione di Mancini in fase di non possesso pressa alto l'avversario.

Ecco, questa potrebbe essere l'arma degli azzurri per neutralizzare l'offensiva spagnola. Le squadre che propongono un gioco propositivo, che tendono a prendersi il pallino del gioco, soffrono parecchia il pressing alto - quasi asfissiante - come quello offerto dagli austriaci proprio in occasione della sfida giocata contro l'Italia.

Mentre l'arma per affondarli è proprio quella di sfruttare i loro punti deboli, per risaltare le qualità dei nostri ragazzi. La formazione di Enrique non tende a far un possesso tenace, caratterizzato da raddoppi continui sul portatore di palla, e questo non fa che giovare al gioco degli azzurri, che così avranno più possibilità di manovra.

Inoltre, a differenza della nostra Nazionale, la Spagna in fatto di difesa non ha dimostrato poprio di sapersela cavare. Anzi, molto spesso concede molto agli avversari. Cosa dalla quale gli azzurri potranno trarne beneficio dal momento che, anche contro difese ben organizzate, ha creato spesso occasioni pericolose.

C'è da considerare però, a sfavore dell'Italia, che non sarà presente - con immenso dispiacere - Spinazzola, uomo pedina nella scacchiera di Mancini e sempre - letteralmente - decisivo e importante nel corso dei match disputati da lui. Ma almeno rincuora il fatto che al suo posto - anche se certamente non è al suo livello - ci sarà un buon sostituto come Emerson Palmieri.

Sicuramente non sarà la stessa cosa ma dal momento che il gruppo che si è creato nella nostra Nazionale sia così unito e forte, non potrà che potenziare le qualità dell'esterno del Chelsea. D'altronde, non ci sono schemi e strategie che tengano confronto a questo gruppo davvero bello.

 

A cura di Manuel Delon


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