Una nevicata che poteva trasformarsi in valanga, un dominio che poteva trasformarsi in conquista inesorabile. Il 4-0 dell'Inter, che ha regolato un Cagliari modesto e disposto malissimo in campo da un Mazzarri che mostra la peggior versione della sua carriera (con annesse critiche a Joao Pedro e Keita perchè “troppo alti” nel primo tempo: in effetti erano gli unici fuori dall'area di rigore sarda…), non spiega neppure in parte il dominio assoluto dei nerazzurri. 24 tiri complessivi, 15 tiri in porta, sette/otto occasioni da rete e paratissime di Cragno, 75% di possesso palla con punte sopra l'80% e via così, per una vittoria che porta l'Inter in testa. Milan a -1, Atalanta a -3, Napoli a -4 e apoteosi nerazzurra, con 16pti nelle ultime sei e una grande rimonta. Nell'attesa della Salernitana, che complice la contemporanea Milan-Napoli potrebbe portare al nuovo allungo in caso di vittoria, ecco le pagelle nerazzurre.

HANDANOVIC sv - Più libero che portiere. Effettua un paio d'interventi d'ordinaria amministrazione e avvia magistralmente l'azione. Si concede anche un dribbling stretto sull'attaccante e un lancio da 50m alla Neuer/Ederson. Quarto clean sheet consecutivo in Serie A, quinto nelle ultime sei contando anche la Champions. 

SKRINIAR 7 - Primo tempo da mezzala: sono rarissime le occasioni in cui è dietro la metà campo e deve difendere. Sfiora il gol con una bomba da fuori area e sfodera l'ennesima grande prestazione

DE VRIJ 6.5 - Rientra con un'ottima prestazione. Puntuale, preciso, impeccabile. 

BASTONI 6.5 - Come Skriniar, è quasi un terzino. Non fatica praticamente mai, contro un Cagliari remissivo. Secondo tempo con totale e assoluta libertà, e partecipa ad ogni azione offensiva. Leader e… ala aggiunta. 

DUMFRIES 7 - Il duello con Dalbert, a cui era stato paragonato dai sentenziatori del web, aveva suscitato meme e ilarità pregressa. Spazzata via da un'ottima prestazione. Il duello, di fatto, non c'è. Si mangia Dalbert e la fascia destra, si guadagna il rigore. Da quando gioca titolare con continuità, per necessità, sta facendo passi avanti. Manca quel quid in più a livello tecnico, ma arriverà col tempo: Inzaghi effettua lavori mirati. (dal 72' DIMARCO sv - Tuttocampista dal suo ingresso, si piazza in avanti e prova a partecipare alla festa del gol). 

BARELLA 7.5 - Il suo avvio è sfolgorante, nella gara più importante per lui. Tiri su tiri, occasioni su occasioni. Sfiora l'assist acrobatico per Sanchez nel primo tempo, lo confeziona in maniera simile nel secondo. Si ripete mandando in porta Lautaro. Gli manca solo il gol, ma due assist di pregevole fattura. 

BROZOVIC 7 - Regia impeccabile, consueta padronanza del ruolo, del campo e dei ritmi. E sfiora anche il gol. Difficile chiedergli di più. (dal 72' VIDAL sv - Entra a giochi fatti, ma ci mette cuore e grinta). 

CALHANOGLU 8 - Grazie a lui, ogni palla inattiva è un'occasione da gol. Masterclass di Marotta prenderlo a parametro zero, si sta rivelando decisivo in ogni partita e inanella prestazioni positive da un mese e più. Festeggia il titolo di MVP della Serie A nel mese di novembre con una grande prestazione. Un po' doble pivote aiutando Brozovic a tutto campo, un po' cecchino: l'assist per Lautaro, i cross precisi e velenosi, lo strepitoso gol da fuori area. In una parola: fondamentale. (dal 76' SENSI sv - Persiste la scelta di inserirlo a partite ormai chiuse, tant'è che viene da pensare sia una “strategia” per metterlo pian piano in forma ed evitare guai fisici. Non si fa notare, ma diventa lui l'uomo che detta il ritmo). 

PERISIC 6.5 - Bellanova, l'unico giocatore che si fa notare in un Cagliari modesto, lo spinge qualche metro più indietro del consueto, ma fornisce l'ennesima prestazione di livello. Buona fase difensiva, buone sovrapposizioni con Bastoni e cose interessanti sui corner. (dall'80' ZANOTTI 6 - Entra con la fame del debuttante e si fa notare in maniera positiva: insidioso sulla destra, sfiora il primo assist tra i grandi imbeccando magistralmente Sanchez. Lui e Casadei sono i Primavera che potrebbero inserirsi, in futuro, nella rosa dell'Inter). 

LAUTARO 7 - Delizia, croce, delizia. Con Sanchez crea imprevedibilità e consente all'Inter di effettuare un grande gioco palla a terra, ma paradossalmente trova il gol di testa, su assist di Calhanoglu e sulla marcatura allegra di Joao Pedro. Sbaglia il rigore (mezzo punto in meno) e fa capire che i tiri dagli 11m non sono cosa sua, si riscatta con la doppietta finale. (dal 72' SATRIANO sv - Inzaghi decide di dargli una ventina di minuti, ma il gioco pende su Sanchez e non ci sono grandi chances per il talento uruguagio). 

SANCHEZ 7 - Anarchia al potere, in senso positivo. Dovrebbe essere il partner d'attacco di Lautaro, ma replica (con minor velocità) ciò che faceva con Di Natale dieci anni fa, trasformando il modulo in un 3-5-1-1. Costruisce da mezzala, cuce da trequartista e segna un gran gol sulla stupenda imbeccata di Barella, dopo averlo sfiorato nel primo tempo. Peccato per la traversa nel finale, meritava la doppietta. 

ALL. SIMONE INZAGHI 8 - Lungi da noi fare torti ai passati allenatori e ai ricordi dell'era del Triplete, ma raramente si era vista un'Inter così bella e così continua nel proporre un calcio offensivo e spettacolare. La sua squadra dipinge calcio, anche senza Dzeko. Inter dominante, che fa fioccare occasioni e costringe Cragno a interventi su interventi. Convincono tutti, anche il baby-Zanotti. E i nerazzurri ora sono primi. 


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