Meno di una settimana fa, l'Inter ha ufficializzato l'approdo in panchina di Simone Inzaghi, che prende il posto di Antonio Conte.​

L'ex attaccante del Piacenza ha lasciato la guida della Lazio dopo cinque anni: subentrato a Pioli ad aprile 2016, alla guida dei biancocelesti ha ottenuto incredibili risultati, alzando al cielo due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, e riportando un anno fa la Lazio in Champions dopo un'assenza di dodici anni.​

Per parlare del nuovo tecnico nerazzurro, "Calciomercatointer.eu" ha contattato telefonicamente Marcello Campolonghi, storico amico di Inzaghi e anche lui per molti anni giocatore professionista. Da ricordare le sue esperienza tra le fila di Brescia, Monza, Cesena, Siena, Como e Cremonese.​

Anzitutto, cosa pensa di questa nuova importante avventura di Inzaghi?

"Sono davvero molto felice per lui, si merita questa occasione. E' un grandissimo allenatore e alla Lazio ha fatto un lavoro eccezionale: non ha solo vinto, ma ha anche lanciato e rilanciato tanti giocatori. Prima o poi mi aspettavo che sarebbe andare in uno dei principali club europei".​

Quali sono le sue migliori qualità?

"Intanto è uno molto competente, ma ha una dote che hanno solo i grandissimi allenatori, ossia le gestione del gruppo e il farsi volere bene da tutti i giocatori. Non è una cosa per nulla scontata, ho fatto anche io il calciatore quindi so molto bene cosa significa".​

L'eredità di Inzaghi all'Inter è però molto pesante. Prende il posto di Conte ha ridato uno scudetto ai nerazzurri dopo undici anni.

"Sono d'accordo che raccoglie una eredità pesante, però si sa che all'Inter non è mai facile vincere, come hai detto anche tu lo scudetto precedente era del 2010. Ma sono certo che Simone lotterà per vincere. C'è anche da dire che nella prossima stagione la lotta per il titolo sarà molto più agguerrita e avvincente. La Juve ha ripreso Allegri in panchina, in più il Milan è tornato in Champions, senza dimenticare l'Atalanta e il Napoli.​

Lei è uno degli amici storici di Inzaghi. Ha qualche aneddoto da raccontare?​

"Siamo nati assieme a San Nicolò (vicino Piacenza, ndr) e abitavamo a 100 metri l'uno dall'altro. Siamo cresciuti assieme in oratorio e anche dopo, per quanto possibile e compatibilmente con la vita da calciatori, ci siamo sempre frequentati. Quanto a un aneddoto, di ricordi di Simone ne ho tantissimi, ma se devo dirne uno, penso a quando eravamo ragazzini e stavamo facendo un torneo estivo a Misano. Eravamo in squadra assieme ed entrambi eravamo capocannonieri e facevamo la gara a non passarci la palla perché volevamo vincere la classifica marcatori".  

 

Intervista realizzata da Raffaele Campo 


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