E' una prerogativa per chi vive e ama il mondo del calcio: crederci, sempre. Così si arriva lontano, così si compiono le imprese, così i sogni si trasformano in realtà. Può mancare qualsiasi cosa ma la fede deve esserci in ogni momento, a prescindere da tutto il resto e vada come vada alla fine.

E se vogliamo dirla tutta, è anche l'essenza dell'Inter e dei suoi tifosi. Come visto ieri sera contro l'Empoli a San Siro: sotto di due reti, i nerazzurri di fronte ad una sonora batosta avvenuta nel giro di 30 minuti, con le gambe che non volevano andare, non hanno mollato, come il suo pubblico che ha fatto sentire ancora di più il suo sostegno, e ci hanno creduto fino all'ultimo, ribaltando così le sorti dell'incontro con un emozionante 4-2.

Caso vuole che il protagonista di questa straordinaria rimonta sia proprio colui che, mentre altri con le parole dicevano "ti amo Inter" ma con le mani prendevano le valigie, ha sempre creduto fin da subito nei colori del cielo e della notte e non ha mai smesso di farlo, nonostante le difficoltà e le avances di alcuni dei più importanti club d'Europa. Colui che anche quando non è in giornata ci crede lo stesso, mettendoci sempre il massimo dell'impegno e della tenacia.

Colui è Lautaro Martinez, che ieri sera con una doppietta fantastica per i gesti tecnici esibiti e per l'emozione che ha regalato, ha tolto i suoi nerazzurri dai guai, alimentando così le speranze di conquista della seconda stella. In modo da continuare a crederci. Perché è questa la cosa che più conta per lui. E questo ciò per cui vive il Toro da Bahia Blanca.

Alla fine dell'incontro, dopo aver stabilito il suo nuovo record personale di reti stagionali (23) ed esser diventato il marcatore argentino più prolifico d'Europa con il proprio club, le sue parole sono state queste: “L'Inter è la cosa più importante di tutto”. Non c'è bisogno di spiegare altro: l'amore e la fede che prova per la sua squadra, per i suoi colori, i suoi compagni, il suo mister, i suoi tifosi, la sua città e tutto ciò che è nerazzurro sta in queste otto parole.

 


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