Noi vi avevamo avvisati, l'Inter con gli argentini ci avrebbe portato ad un tango di passione, e alla prima occasione Lautaro e Correa, senza nemmeno giocare insieme da titolari, ci hanno regalato un ballo emozionante in perfetto stile Inter. 

El Tucu y El Toro, sembra il titolo di un film, e invece è il manifesto di Verona - Inter, nata con uno svarione di Handanovič e un primo tempo sottotono le premesse erano tutt'altro che buone, ma finita con una incornata di Lautaro e una doppietta di Correa che hanno risolto la situazione.

L'accostamento è pesante, specie per i sentimentalisti, ma il sud americano per eccelenza che ha timbrato alla gara di esordio con una doppietta è stato Recoba, anche in quel caso necessaria per ribaltare uno svantaggio iniziale. Anche se parlando di esordi da sogno, l’ultimo a debuttare con doppietta, cronologicamente, è stato Giampaolo Pazzini, contro il Palermo il 30/01/2012, in una clamorosa partita che vide l'Inter rimontare un 2 a 0. 

Correa, se possibile, ha fatto ancora meglio, mettendo a segno una doppietta in quindici minuti. Scenario romanzesco per l'argentino, arrivato a Milano praticamente da un giorno e mezzo, con tanto di visite mediche svolte direttamente mercoledí sera nel giorno dello sbarco nel capoluogo lombardo. Nemmeno il tempo di disfare le valigie, pronti via e subito doppietta e tre punti. I segni del destino in questa serata magica si evincono anche da una statistica particolare, Correa non segnava di testa dal 2017, quando vestiva ancora la maglia del Siviglia.

 

Inzaghi nel prepartita aveva definito l'arrivo di Correa come la classica "cigliegina sulla torta". Il Tucu, infatti, è chiaramente il suo uomo, il salvagente a cui aggrapparsi nelle difficoltà, e le prime difficoltà per Simone in nerazzurro sono arrivate in questa particolare trasferta. Così, a quindici minuti dalla fine, il mister, ha chiamato Correa e gli ha detto semplicemente "entra e spacca" e così è stato, con Inzaghi ad esultare sul 2 a 1 con i suoi calciatori stringendoli in un abbraccio di ferro.

 

Dopo l'esordio da urlo, l'argentino ha avuto parole al miele per la sua nuova squadra, dicendo che sognava di giocare per l'Inter sin da bambino (andiamoci piano con le dichiarazioni d'amore) parlando dei tanti argentini che ha visto trionfare in nerazzurro. Correa ha dimostrato di essere davvero devastante a gara in corso, inserimento perfetto  con annesso colpo di testa perfetto, finta a rientrare e bomba col sinistro sul secondo palo, insomma, un mix di tecnica ed efficacia, in perfetto stile argentino.

 

Insomma, per el tucu meglio non poteva andare, e, onestamente, vista la situazione anche per gli interisti, ma questo, era solo un assaggio. Solo un esempio della potenza argentina che travolgerà Milano, perchè il tango, si sa, è il ballo della passione, claro que si, come direbbero Lautaro Martinez e Joaquin Correa o - più semplicemente - El Toro y El Tucu.


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