Un pezzo di stoffa messo sul braccio giusto, quello di Capitan Skriniar, ed è subito grande Inter.

Finalmente, dopo le molteplici richieste accumulate negli ultimi anni, ieri sera si è visto esaudire uno dei più grandi sogni della tifoseria nerazzurra: quello di vedere Skriniar indossare la fascia da capitano.

In quella che ha tutti i presupposti per rivelarsi la serata più importante della stagione, per il passaggio dei gironi di Champions League e per risollevare un morale che stava sotto i tacchi, vista la scelta d'Inzaghi di far giocare Onana al posto di Handanovic e l'assenza di Brozovic, è stato stabilito che fosse il beniamino dei nerazzurri a dover essere il capitano della squadra.

Una decisione già promettente che si è rivelata comunque migliore del previsto. Per una serie di motivi:

Il primo perché dopo tanti anni, gli anni in cui il club milanese è cresciuto lasciandosi alle spalle i tempi bui e nei quali è stato decisivo affinché questa crescita si realizzasse, la fascia se l'è meritata, anzi: se la meritava da tempo.

Non solo per le prestazioni ma anche per la sua professionalità. Un esempio che lo raffigura alla perfezione è quando agli inizi dell'era Conte faceva fatica ad esprimersi nella difesa a 3: piuttosto di gettare la spugna e abbandonare il club per un Tottenham molto insistente nell'averlo, accettò la panchina e si mise al lavoro, trovando poi la chiave per giganteggiare anche in un assetto nuovo a lui.

Poi perché Skriniar capitano vuol dire anche Onana tra i pali: ieri sera il portiere camerunese è stato importante grazie ai suoi interventi ma soprattutto grazie alla sicurezza che ha trasmesso al reparto difensivo. Non è un caso che quella di ieri sia la miglior prova della difesa nerazzurra.

L'ultimo motivo ma non il meno importante, semmai tutto il contrario, perché Milan Skriniar ama l'Inter. Lo ha dimostrato quando per rinnovare con i nerazzurri decise di scaricare il suo procuratore, gesto raro nell'epoca calcistica che viviamo oggi. Lo stesso durante l'estate dello "smantellamento": nonostante la situazione complicata, era il primo felice di rimanere a Milano e il primo a volersi fare carico della squadra per provare a rivincere. Lo stesso anche quest'estate: al posto di accettare l'onerosa offerte del psg, ha deciso di restare in un club che lo aveva messo in vendita fino a quando non è saltata la trattativa per acquistare il suo sostituto.

Insomma, ieri sera è partita ufficialmente - sperando che non venga interrotta - l'era di Capitan Skriniar ma nella realtà dei fatti, quelli che ha messo in atto lui, era già iniziata da un bel pezzo.


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