Nello sport - come nel resto delle cose a dire il vero - bisogna saper vincere come saper perdere. Perché a volte le cose vanno in un certo modo e non ci si può far nulla. E' semplicemente così, bisogna accettarlo.

Non avrebbe nemmeno alcun senso dilaniarsi e polemizzare perché tanto, in ogni caso, una sconfitta rimarrebbe una sconfitta. Ciò non vuol dire accogliere a braccia aperte un fallimento, significherebbe farsi andar bene quella situazione piuttosto che cercare di far in modo che la prossima volta non ricapiti più.

Ecco, per spiegare meglio cosa voglia dire saper perder abbiamo un esempio decisamente esaustivo nella spiegazione del termine. Ovvero la scena mostrataci ieri sera a San Siro al termine della sfida tra l'Inter e la Sampdoria vinta dai nerazzurri per 3-0, rivelatasi vana per la conquista dello scudetto alla luce del successo del Milan a Reggio Emilia contro il Sassuolo.

Più di 70mila tifosi interisti al termine dell'incontro, nonostante fosse stato perso uno scudetto in maniera rammaricante visti i regali concessi nel corso del campionato, le lacrime e l'umore sotto i tacchi, hanno applaudito e ringraziato i loro giocatori; che si trovavano nel loro stesso identico umore solo ed unicamente per il dispiacere di non aver ottenuto qualcosa di importante per sé stessi, il loro popolo e colori.

Oppure, un altro esempio, il messagio di congratulatizioni da parte del canale ufficiale dell'Inter nei confronti dei rossoneri pubblicato su Twitter a seguito del termine degli incontri delle due squadre milanesi. Complimenti @acmilan. Quest’anno è stata una bellissima sfida. Ci vediamo l'anno prossimo.

Questo significa saper perdere: tenersi la rabbia e la delusione dentro sé per imparare e migliorarsi, tener anche conto ciò che di buono è stato fatto per rafforzarsi e guardare avanti e accettare la bravura dell'avversario per auto-stimolarsi a superarlo e per una semplice questione di sportività.

Ebbene, grazie Inter per avercelo spiegato. Brava


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