Inter contro Juventus è una partita che storicamente porta con sé sempre una scia di polemiche. Il rigore che ha portato al pareggio dei bianconeri rimane dubbio, quanto meno per l’applicazione del Var forse utilizzato impropriamente.

Al netto del possibile errore della squadra arbitrale però quello che è un errore oggettivo è l’intervento di Dumfries che, a conti fatti, è costato due punti ai nerazzurri e ha consentito al Milan di staccare i cugini di ben sette lunghezze.

L’inserimento di Dumfries non procede per il meglio. Martedì in Champions League, nonostante l’assist per De Vrij, era risultato il peggiore dei nerazzurri sbagliando molte giocate e dimostrato poca personalità. Nel Derby d’Italia di ieri è stato nuovamente il peggiore condizionando pesantemente il risultato con un intervento inutile e scomposto.

L’esterno olandese è arrivato a Milano con il gravoso compito di prendere il posto di Hakimi. Nessuno pretendeva che riuscisse a raggiungere i livelli di gioco del marocchino, devastante e dominante nel suo anno in nerazzurro, ma quanto meno di poter contare su un giocatore di assoluto livello.

Dumfries è arrivato in nerazzurro dopo tre ottime stagioni al PSV Eindhoven (nelle quali ha realizzato ben 16 reti) e soprattutto dopo un europeo giocato da assoluto protagonista risultando uno dei migliori giocatori degli Orange.

Ad oggi però il bilancio è molto negativo, il paragone con Hakimi è totalmente impietoso, ma nemmeno il confronto con Darmian regge. L'esterno italiano dà - al momento - molte più garanzie.

Inzaghi nelle ultime partite sta preferendo l’olandese proprio per cercare di fargli trovare confidenza con la squadra e dargli la fiducia che gli permetterebbe di giocare liberamente, ma in questo momento la scelta del mister è stata controproducente. Dumfries, nonostante le dichiarazioni in cui si dice tranquillo, nel rettangolo di gioco dimostra di avere sempre una sorta di freno mentale nel cercare la giocata e che manca di quella serenità che gli eviterebbe una grande quantità di errori tecnici e di scelta.

Tra i tifosi nerazzurri c’è già del malcontento, percepibile dai continui brusii allo stadio ogni qual volta che Denzel commette un errore.

La preoccupazione è che, dopo aver avuto per una stagione un top del ruolo, si possa tornare ai fantasmi del passato dove il dopo Maicon è stato caratterizzato da una sfilza di meteore che sarebbe meglio dimenticare. 

Se da una parte le prestazioni dell’esterno di commentano da sole dall’altra bisogna sempre ricordarsi che siamo solo alla decima presenza con la maglia nerazzurra è che l’ambientamento in Serie A da un campionato minore come l’Eredivise è sempre complicato, basti ricordare i primi mesi di Cancelo in nerazzurro andato via poi tra il dispiacere generale.

Denzel Dumfries ha solo 25 anni, una fisicità importante e un atletismo non indifferente. Tutti ingredienti che danno la misura che quello visto fino ad ora non può essere il reale livello di un giocatore per cui Marotta ha voluto spendere 15 milioni in un momento in cui le casse societarie erano pressochè vuote.

Il tempo dirà quale sarà la storia di Denzel Dumfries all’Inter, con la speranza che queste prestazioni possano essere presto dimenticate.

 

Luca Mercuri


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