Era la sera del 26 Maggio 2019 quando a San Siro Keità Balde metteva a segno uno dei gol più importanti - e belli - della stagione dell'Inter contro l'Empoli: fu proprio la sua rete a contribuire alla seconda qualificazione in Champions consecutiva dei nerazzurri.

A distanza di poco più di 2 anni, durante i quali l'attaccante senegalese ha giocato per il Monaco (stagione 2019-20) e in prestito alla Sampdoria (stagione 2020-21) mentre, nel frattempo, l'Inter - grazie anche a quel quarto posto - è cresciuta e migliorata tanto fino ad arrivare alla conquista del suo 19esimo scudetto, Keità potrebbe far ritorno a Milano.

Tanti sono i fattori favorevoli di cui potrebbe beneficiare l'attaccante e l'Inter stessa in caso di suo ritorno. Per cominciare, il classe '95 conosce bene il nuovo allenatore nerazzurro Simone Inzaghi e il suo 3-5-2, e allo stesso modo il tecnico, che sa far risaltare le sue qualità e metterlo a suo agio. Non a caso la miglior annata del giocatore risale alla stagione 2016-17 nella quale, sotto la guida dell'allenatore piacentino, ha registrato ben 16 gol in Serie A.

Inoltre, c'è da considerare che Keità, qualora arrivasse, prenderebbe il posto di Pinamonti - il quale si cercherà di piazzarlo altrove - e questo, quindi, porterebbe ad un miglioramento del reparto offensivo. Dunque, tenendo conto che coprirà il ruolo di terza/quarta riserva - dipende da Sanchez e dalla sua solidità fisica -, il senegalese potrebbe rivelarsi l'asso della manica da tirar fuori a partita in corso per scuotere l'andamento di una partita bloccata o complicata.

Anche dal punto di vista economico l'Inter farebbe un affare: il Monaco, come ha fatto negli ultimi anni, sarebbe disposto a lasciarlo partire in formula di prestito con diritto di riscatto e l'ingaggio di 2.5 milioni a stagione - che non sono pochi - non sarebbe un problema per i nerazzurri dal momento che le uscite in programma di Pinamonti, che ne percepisce 2 a stagione, e di altri esuberi bilancerebbero i costi dell'operazione, dando all'Inter una valida alternativa a Lautaro, Lukaku o Sanchez in caso di loro indisponibilità.

C'è poi da considerare che Keità è giovane e si trova - calcisticamente - nella fascia d'età migliore. I suoi 26 anni gli permettono di dare molto sul piano fisico e delle performance, di avere ancora ampi margini di crescita e allo stesso tempo di portare con sé un bagaglio di esperienza alquanto importante.

Ovviamente - perché nessuno è perfetto - il ritorno di Keita presenta anche delle incognite. Specialmente dal punto di vista della mentalità: spesso ha mostrato atteggiamenti poco apprezzabili ma bisogna ammettere che - anche perché con Ranieri non si scherza - sembra aver fatto passi avanti sotto questo aspetto nell'ultima stagione alla Sampdoria.

Insomma, ancora non è detto che Keità ritorni all'Inter ma di certo se dovesse accadere ci sono tutte le condizioni favorevoli al mondo perché lui possa far bene in nerazzurro. E chissà che magari, all'ultima giornata di campionato, sia proprio lui a fare il gol che contribuirà alla conquista della seconda stella della Beneamata.

 

A cura di Manuel Delon


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