Fonte foto: Penarol
Fonte foto: Penarol

Quante volte, vedendo una partita di calcio europeo e/o sudamericano (per gli amanti del genere) avete esclamato il più classico dei “Questo servirebbe all'Inter”? Partendo da Kostic (pallino di almeno due membri di Calciomercato Inter), e passando per vari innamoramenti più o meno fruttuosi nel corso degli anni, nella nostra redazione quella frase è uscita molte volte ed è sfociata in questa rubrica: “Consigli per gli acquisti” vi proporrà un giocatore a settimana, giovane o meno giovane, che potrebbe fare al caso dell'Inter. Questa settimana tocca a un giovane e talentuoso attaccante: Agustín Álvarez Martínez.

GOL E SPORTELLATE DALL'URUGUAY: AGUSTIN, EL CANARIO DEI MANYA - La Copa Sudamericana e la Copa Libertadores regalano spesso innamoramenti effimeri. Giovani che esplodono e poi vengono inspiegabilmente accantonati l'anno seguente perchè spingono per trasferirsi in Europa, giovani che effettuano il classico “one match wonder”, meno giovani che diventano improvvisamente dei top player del continente. Agustín Álvarez Martínez non rientra in nessuna delle tre categorie sopraccitate. Faro offensivo di un rinato Peñarol, che dopo anni di buio si sta giocando una semifinale di Copa Sudamericana (persa 2-1 all'andata contro l'Athletico Paranaense), il Canario è un attaccante che sta ben figurando da un paio di stagioni. Uomo nelle giovanili dei manya (soprannome che deriva da un curioso episodio, riassunto qui), nelle cui fila è approdato da bambino, ha sommato campionati vinti e gol sin dalle giovanili: 113 gol in 170 partite nelle inferiores lo rendono uno degli attaccanti più prolifici della storia recente delle categorie di base dei carboneros (il Peñarol era in origine la squadra dei ferrovieri, ndr). 

Il debutto avviene nel post-COVID, e più precisamente il 12 settembre 2020. Il giovane Agustín, classe 2001, raggiunge nella formazione titolare un altro giovanissimo prodotto del settore giovanile, il fantasista Facundo Torres: su Facundo potremmo scrivere un capitolo a parte, perchè tra giocate di fino e assist il suo nome è arrivato fino all'Inter, che l'ha seguito e sondato per il futuro, ma torniamo ad Agustín. Álvarez Martínez debutta in campionato e in Copa Libertadores, e gli bastano 166 minuti per trovare il primo gol: saranno dieci nella sua prima stagione da professionista e nel tribolato 2020. Il 2021, invece, è l'anno della sua definitiva esplosione e della titolarità indiscussa con la maglia numero nove: il Peñarol si affida al giovane 20enne per raggiungere grandi traguardi, e Agustín risponde presente. 10 gol in 16 partite di campionato, ma soprattutto una campagna indimenticabile in Copa Sudamericana: ad oggi, siamo a 10 gol in 13 partite nel secondo torneo continentale, fondamentali per portare i manya in semifinale. Anche stanotte, nell'andata contro l'Athletico-PR, l'attaccante uruguagio ha segnato il gol del pareggio e trascinato i suoi fino a sfiorare più volte il vantaggio, salvo poi chiudere con una sconfitta per 2-1. E, come se non bastasse, è arrivato anche il debutto con gol in Nazionale: il 5 settembre scorso, con Cavani e Suarez out, Agustín Álvarez Martínez ha guidato l'attacco dell'Uruguay, siglando uno dei gol contro la Bolivia.

PERCHÈ SERVIREBBE ALL'INTER? - Agustín Álvarez Martínez rientra in un prototipo di attaccante: quelli che, per presenza in area e prepotenza fisica, sembrano decisamente più alti di quanto non siano. 180cm di statura e 75kg di pura potenza, che lo rendono veloce se lanciato in profondità, ma anche rapinatore d'area (vedi gol all'Athletico-PR) e ottimo di testa. Facendo un paragone del passato, potremmo dire che somiglia vagamente all'innominabile M.I., ex capitano nerazzurro, ma con più presenza nel gioco. Citando un nome attuale, diverso ma simile per caratteristiche fisiche, a Vlahovic. La sensazione è che chiunque lo acquisterà, farà un affare. Non è il Toro Gabriel Fernandez, sontuoso nel Peñarol e abulico in Europa (Celta Vigo, ndr), ma un attaccante formato e dall'ottimo fiuto del gol. Un gol che sembra inseguirlo, come accadeva a Pippo Inzaghi. Perchè servirebbe all'Inter? Perchè i nerazzurri hanno a lungo sondato una punta fisica in estate, osservando nomi come Weghorst e Scamacca come possibili alternative, e potrebbero tornare a cercare attaccanti con quelle caratteristiche non appena si muoverà Sanchez. D'altronde Dzeko non è eterno, e non si possono avere solo alternative più “leggere” in termini di presenza in area come Lautaro e Correa. E allora, perchè non ripetere la scommessa fatta su Lauti e (ai tempi) su M.I., ingaggiando il Canario?


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