Chute silence, parla Marotta. In occasione di un convegno organizzato dal Foglio, il pluridecorato dirigente nerazzurro ha detto la sua sull’attuale situazione in casa Inter, visto che dopo la rocambolesca sconfitta di Bologna il rischio è quello di aver irrimediabilmente compresso la corsa alla seconda stella. L’ex dirigente di Juventus e Sampdoria non è però drammatico riguardo alla sconfitta del Dall’Ara e anzi, scuote l’ambiente:         ”Siamo incazzati, non depressi. Abbiamo perso una battaglia, non la guerra. Nel calcio di oggi quattro partite a fine stagione sono meno scontate che negli anni ‘70 o ‘80. Anche chi non ha più nulla da chiedere al campionato può fare la sua parte”. 
Marotta ha poi blindato Simone Inzaghi, allenatore da lui fortemente voluto:” Inzaghi resta. Siamo molto contenti di Simone. Siamo in corsa per lo Scudetto, in finale di Coppa Italia e abbiamo vinto la Supercoppa. Lui è già un ottimo allenatore, che vista l’età che ha può ancora crescere“. 

In conclusione l’ad nerazzurro è tornato sul mercato dell’anno scorso, in particolare sulle dolorose cessioni di Hakimi e Lukaku, da alcuni rimpiante negli ultimi mesi: “Hakimi e Lukaku hanno voluto andare via e noi avevamo sostenibilità attraverso queste operazioni di mercato. Abbiamo cercato di mettere su una squadra competitiva con un allenatore come Inzaghi”. 


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