Buongiorno campioni d'Italia. Lo so: ora come ora, forse, non è il momento più consono per dirlo dal momento che mancano due giornate al termine del campionato con il Milan in testa alla classifica con 2 punti in più, 3 considerando gli scontri diretti, rispetto all'Inter.

Tuttavia, d'altra parte, proprio perché potrebbe finire tutto tra qualche ora o qualche giorno, l'idea migliore è quella di godersi questi ultimi momenti da campioni in carica, con fierezza. Perché, vada come vada, i nerazzurri, al netto dei punti persi in alcuni casi in maniera deplorevole, hanno difeso con onore e dignità lo scudetto cucito sul petto, alla luce anche dell'estate lasciatasi alle spalle prima dell'inizio della stagione.

Se ne sono andati Lukaku, Hakimi, Eriksen, Conte, Oriali e Pintus; di fatto, la squadra capace di vincere il campionato non più di un anno fa non era più la stessa che cominciò questo pazzo anno ma nonostante ciò, è riuscita a togliersi molte soddisfazioni, comprese ai tifosi. Dopo 10 anni, ha ottenuto l'accesso agli ottavi di Champions League, disputando delle magnifiche prestazioni contro il Liverpool, nonché finalista della competizione; dopo 11 anni, è tornata a vincere la Supercoppa Italiana contro la Juventus, acerrima rivale; dopo 11 anni è tornata a vincere la Coppa Italia, sempre contro i bianconeri.

Quella più ambita, quella di ottenere la seconda stella, con ogni probabilità, rimarrà incompiuta ma va dato atto all'Inter che fino all'ultimo respiro, come dimostra la situazione di classifica allo stato attuale dello svolgimento del torneo, ha lottato per difendere il titolo da lei conquistato la scorsa stagione e tentato con tutte le forze di aggiungere una stella a quella già presente.

Inoltre, perché dopotutto la speranza è l'ultima a morire per chi nel DNA ha il nerazzurro inciso, questo buongiorno deve essere preso anche come un invito a dare il massimo a prescindere dai risultati che otterrà il Milan perché in fondo la nomea di campioni d'Italia va onorata fino alla fine della 38esima giornata, perché non si sa mai cosa possa accadere nella vita, perché - ormai lo sappiamo a memoria - si sa: il calcio strano.

E quindi, con orgoglio, buongiorno campioni d'Italia.


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