Lautaro e Perišić durante Spezia-Inter, fonte: Profilo Twitter Inter
Lautaro e Perišić durante Spezia-Inter, fonte: Profilo Twitter Inter

“La realtà è il campo, la realtà è il sudore, la realtà è il sacrificio. Quello che ci ha portato a fare questo campionato… E ancora non abbiamo fatto niente. Andiamo a guardare chi sta avanti.. Ce la possiamo giocare fino alla fine. Devono vincere lo scudetto? Devono sputare sangue fino all’ultima partita”.

Questo diceva Antonio Conte ai tempi di quando allenava la Juve e si contendeva il titolo con il Milan, allora in testa alla classifica. Il messaggio dell'ex tecnico dell'Inter, nonché campione d'Italia in carica con i nerazzurri, era chiaro: se il destino per vincere il campionato non era più nelle loro mani, l'obiettivo era rendere questo privilegio un inferno alla squadra rivale.

E così deve essere per l'Inter attuale d'Inzaghi. A 3 giornate dalla fine del campionato, i nerazzurri si ritrovano ad inseguire i cugini rivali storici con due lunghezze - tre, tenendo conto degli scontri diretti a favore del Milan - di distanza e con tanta stanchezza. Insomma, per la seconda stella ci vorrebbe un'impresa e sappiamo tutti bene che quando è necessaria quella, molto spesso, si molla la spugna accettando il proprio fato.

Tuttavia è proprio questo il problema di chi non vincerà mai e che si porta appresso dolorosi rimpianti. Non ci sono vie di scampo: l'Inter, a maggior ragione avendo lo scudetto cucito sul petto, è chiamata a crederci fino all'ultimo respiro, cercando in tutti i modi di strappare lo scudetto dalle mani dei rossoneri sperando che questi compiano un passo falso, o quantomeno rendere la loro vittoria finale faticosa come scalare il Monte Everest.

Con la vittoria ai danni dell'Udinese per 2-1 di domenica scorsa, i nerazzurri hanno dato prova di essersi messi sulla via giusta, facendo quello che era fondamentale: conquistare i 3 punti per rimanere in scia e tenere il fiato sul collo del Milan. Ciò nonostante, la prestazione non è stata delle più brillanti: fino al triplice fischio finale, seppur i nerazzurri si fossero portati prima in vantaggio di 2-0, la partita è rimasta ansiosamente in bilico.

Questo a voler significare che per far sputare sangue a chi sta davanti, come aggiunse poi lo stesso Conte, non bisogna essere superficiali ma degli spietati soldati in guerra. Che si vinca o si perda. 


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