Dalla fine di gennaio, Ionut Radu si è trasferito, tramite l'Inter, dalla Cremonese all'Auxerre. In Francia - grazie a delle ottime prestazioni - ha impiegato pochissimo tempo a diventare l'idolo della tifoseria dell'AJA. 

Del portiere romeno si era parlato molto negli scorsi mesi per via del suo errore a Bologna con la maglia nerazzurra, quando all'ultimo fu chiamato per sostituire Handanovic. 

Radu ha rilasciato una intervista a “La Gazzetta dello Sport”. Qui alcuni passaggi: “Fiducia ritrovata? Non l’ho mai persa. Ma indubbiamente fa bene avere intorno un po’ di entusiasmo. L’esperienza di Cremona è stata troppo breve. Carnesecchi ha futuro e gli auguro fortuna: non posso avercela con lui, ma io ho bisogno di giocare. A 25 anni devo capire dove posso arrivare”. 

Prosegue: "La serata di Bologna? Si è parlato tanto di quell’errore, ma io resto dell’idea che uno scudetto non si può perdere per una svista in una singola partita: i conti si fanno su 38 tappe. Il bello del portiere sta proprio nella capacità di assumersi dei rischi. E a me il coraggio non manca. Il mio cuore resterà nerazzurro, che torni o no. Sono arrivato che avevo 15 anni e, dal collegio di Cormano in poi, sono diventato uomo alla scuola interista. Ma gli amori devono essere corrisposti e io non vivo di ricordi, anche se conservo ottimi rapporti con tutti. Sento spesso Calhanoglu e Dumfries


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