Eccolo il rumore dei nemici. Alla vigilia della sfida contro Josè Mourinho, geniale inventore dell’aforisma appena citato, Inter - Roma si carica di polemiche francamente imbarazzanti per tutto il calcio italiano, la cui arretratezza è evidentemente correlata anche al livello sportivo e culturale di molti appassionati. 
Dopo le isteriche polemiche relative al gol annullato a Bennacer nel derby di Coppa Italia, ecco che nella galassia rossonero/giallorossa risuonano ancora una volta le urla di scandalo e sgomento. E se le critiche alla decisione di Marani di martedì, nonostante le smentite da parte dell’Aia che ha definito corretta la decisione di annullare la rete al Milan, per lo meno si rifacevano ad una situazione di gioco, questa volta si è superato ogni limite di decenza ed integrità. 
Il tutto verte infatti intorno alla designazione di Sozza per Inter - Roma. Il giovane fischietto lombardo, ha la “colpa” di essere originario di Seregno, comune alle porte di Milano. Quindi i tifosi giallorossi deducono che favorirà l’Inter, supportati da un ambiente milanista in completa isteria paranoide. 

Peccato che lo stesso Sozza abbia diretto a febbraio Milan - Lazio di Coppa Italia, senza che s’alzasse nessun tipo di protesta. E per fortuna viene da dire. 
Ora invece imperversa la tempesta e Sozza si trova nell’occhio del ciclone, costretto ad arbitrare una classica del calcio italiano sapendosi osservato speciale non tanto dai vertici arbitrali, quanto da milioni di italiani pronti a saltargli alla gola se dovesse prendere una decisione pro Inter, giusta o sbagliata che sia. Schiacciati da un campanilismo a volte decisamente esagerato, in Italia non ci affidiamo alle capacità di un arbitro, bensì a dove è nato e cresciuto, come se l’imparzialità non fosse un cardine del mestiere. 
In questo clima da inquisizione l’Inter si trova a dover fronteggiare una squadra come la Roma, che sta imparando a diventare tosta come il suo allenatore e che viene da dieci risultati utili consecutivi. Non sarà per nulla semplice con il rumore dei nemici a fare da sfondo e con qualsiasi decisione favorevole nei confronti dell’Inter pronta a deflagrare in polemiche e discussioni. Mentre succedesse qualcosa a favore dei cugini all’Olimpico, beh siamo sicuri che da Pioli in primis sarebbe considerato “giusto” in quanto materiale di compensazione per il torto subito oltre due mesi fa con lo Spezia, in una stagione in cui gli errori arbitrali favorevoli al Milan sono passati in cavalleria in nome delle scuse dell’Aia. 

L’Inter è isolata, come ai tempi di Mourinho e come quasi sempre quando vince. Sta ora a Simone Inzaghi far si che il rumore dei nemici diventi uno stimolo, una forza. Proteste assurde come lo striscione apparso stamane a Milanello con la scritta “più forti delle ingiustizie” devono spingere l’Inter a fare ancora di più per concludere questa stagione nel migliore dei modi, nonostante la solita gogna mediatica per i colori nerazzurri. Un caso fastidioso, che si ripete quando l’Inter è competitiva, ma che appunto per questo da rumore diventa una musica dolce più che mai. E allora chiudiamo gli occhi, ascoltiamo il rumore dei nemici e sorridiamo. Mou siede nell’altra panchina, ma dopo dieci anni di sofferenza l’Inter è tornata a lottare e, cosa ancor più bella, a dar fastidio. 


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