La guerra in Ucraina, nata dall'invasione russa, ha aperto anche a degli scenari legati al mondo del calcio. L'ovvia fuga dei giocatori stranieri del Paese, infatti, ha spinto lo Shakhtar e gli altri club ucraini a chiedere un intervento della FIFA per consentire a questi elementi della rosa di non sospendere la propria carriera e attività sportiva. Detto, fatto. FIFA e UEFA hanno annunciato nei giorni scorsi la sospensione dei contratti dei giocatori (stranieri) militanti in Ucraina fino al 30 giugno, creando una finestra-trasferimenti ad hoc (fino al 7 aprile) per consentire ai transfughi di trovare un nuovo club. 

Questo significa che i giocatori in uscita da Dinamo Kiev, Shakhtar ecc potranno trasferirsi anche in Europa, e non solo in Sudamerica (Brasile) o in MLS, con una sorta di contratto trimestrale, per poi rientrare ai club d'appartenenza al termine della stagione nel Vecchio Continente. Sempre che il conflitto non si prolunghi, creando scenari al momento impensabili, dal punto di vista sportivo. I talenti dello Shakhtar e dei club ucraini, seppur in “parcheggio” fino al 30/6, fanno comodo a vari club: l'Atalanta pensa alla punta mobile Fernando per risolvere i suoi problemi in attacco, la Juventus valuta Marcos Antônio, l'Ajax pensa a riprendersi David Neres e altri club stanno facendo sondaggi e/o valutazioni. E dunque sorge spontaneo pensare all'Inter, che ha due posti da extracomunitario spendibili per questa stagione (e uno, liberato probabilmente da Vidal, “prenotato” da Onana per il 2022/23). Quali giocatori farebbero al caso dei nerazzurri?

INTER, DA DODÔ A MARCOS ANTÔNIO: LE OCCASIONI DALL'UCRAINA

Pensi agli stranieri in uscita dall'Ucraina e pensi subito allo Shakhtar. La Dinamo Kiev, che pure sta facendo un ottimo campionato, basa infatti le sue fortune sui giocatori ucraini e/o del vivaio, dunque non presenta profili appetibili. Anche perchè, e lo ricordiamo a chi ha istintivamente pensato a Trubin, gli ucraini dai 18 ai 60 anni non possono lasciare il Paese perchè “arruolabili” nell'esercito in caso di guerra su larga scala, come da decreto di Zelenskiy. E allora, quali potrebbero essere i profili adatti all'Inter? Tralasciando Marlon, già visto in Serie A, e profili intriganti ma acerbi (Vitao e Vinicius Tobias, ma anche Maycon) oppure “vissuti” (Alan Patrick, Ismaily) oppure ancora tatticamente estranei al 3-5-2 (Tetê, Solomon, David Neres, Pedrinho), il pensiero va subito a due nomi.

Partiamo dal primo, che abbiamo già citato quando si parlava dell'interesse della Juventus: Marcos Antônio avrebbe tutte le doti per inserirsi subito (e con qualità) nella mediana dell'Inter. Classe 2000, il centrocampista brasiliano mischia tecnica e senso della posizione, che lo renderebbero un elemento multiuso per il reparto centrale. Può giocare sia da regista davanti alla difesa, come ha fatto in varie occasioni nello Shakhtar, che da mezzala di costruzione e corsa: venendo in termini pratici, sia vice-Brozovic che vice-Barella, con la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante nel presente e nel futuro, in un'Inter che non può permettersi di “spremere” i titolari e al tempo stesso ha bisogno di alternative all'altezza soprattutto in quel reparto. 

Escludendo investimenti in attacco, col rientro di Correa e l'ottimo rendimento di Sanchez, Il secondo nome che vi proponiamo arriva da tutt'altra zona di campo e andrebbe a rispondere a un'esigenza collaterale emersa nelle ultime sfide: il Darmian delle ultime settimane è apparso parecchio sottotono. E allora, perchè non puntare su Dodô? L'esterno brasiliano, macchina da assist e dalla grande spinta, potrebbe rappresentare una sontuosa opzione sulla destra: nella prossima estate sarà sul taccuino del Bayern, ma in questi mesi potrebbe vestirsi di nerazzurro e creare una sana competizione settimanale con Dumfries. Dodô e Denzel a dx, Gosens e Perisic a sx e magari Darmian spostato (come Dimarco) nelle alternative difensive. Che Inter sarebbe?

Chiudiamo, ahinoi, con una vena di sano realismo. Allo stato attuale delle cose, non risultano movimenti o sondaggi dell'Inter per i giocatori in uscita dall'Ucraina. Con due motivazioni, a nostro avviso. 1) Inserire un potenziale titolare a marzo, senza evidenti problematiche nell'undici titolare, andrebbe a generare squilibri nello spogliatoio. 2) Marotta non ci sembra l'uomo da muoversi per un giocatore in “parcheggio” trimestrale, visto che la roadmap estiva sembra già tracciata con le trattative potenziali per Bremer, Scamacca e Frattesi. Ma sognare (soprattutto nel calcio) non costa nulla, no?


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