Intervistato da “Tuttosport”, Samir Handanovic ha ripercorso le principali tappe della sua lunga esperienza all'Inter, iniziata nell'estate 2012, quando i nerazzurri lo ingaggiarono dall'Udinese per il post Julio Cesar. 

Così l'esperto portiere sloveno: “Lei sa chi è Mikhail Tal? Uno scacchista conosciuto non tanto per i titoli vinti, ma per il suo gioco e per come si applicava per ottenere risultati. Charles Bukowski invece dovrebbe sapere chi è. Ecco a volte mi sento il Bukowski dei portieri… Non bevo, non fumo, ma come lui sono un tipo diretto che se deve dire una cosa a qualcuno vado dritto. 

Nove anni fa io e l’Inter ci siamo scelti a vicenda, ci abbiamo messo tanto perché è sport, non matematica e in questo periodo, evidentemente, c’è stato qualcuno più bravo di noi. Anche per tornare in Champions ci abbiamo messo tanto tempo nonostante per un club come l’Inter quello sarebbe stato un traguardo minimo. Per vincere però ci vogliono tante cose: le persone giuste e linee guida chiare rispettate da tutti.

La fascia da capitano e lo scudetto sono due master. La laurea è arrivata vivendo i difficili momenti di transizione che ha vissuto questa società in questi anni. E’ stato un percorso di crescita ed era difficile prevedere quanto sarebbe durato". 

Prosegue: " Ora gli avversari guardano in modo diverso da 2-3 anni. Chi gioca percepisce di trovarsi contro una squadra forte. Accadeva a me quando giocavo nell’Udinese contro l’Inter. Oggi accade lo stesso agli altri quando ci affrontano". 

Poi: “Conte? Noi giocatori dobbiamo soltanto ringraziarlo, anche se sono stati due anni impegnativi. Quello che mi ha colpito di più è la mentalità che ha portato e su questo credo che abbiamo fatto il passo più grande. Conte è uno che si emoziona quando parla alle sue squadre e sa sempre il momento giusto per farlo”. 

Infine su Onana, portiere dell'Ajax accostato con insistenza all'Inter per la prossima stagione: “Fa parte del gioco, son cose che succedono dappertutto e con tutti, poi è normale: mi sento ancora bene e mi diverto, vivo per il calcio, la mia passione. Ora penso all'oggi, poi vedremo. L'importante è che l'Inter raggiunga i suoi obiettivi”.


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