Nuova partita di campionato e nuova delusione per i nerazzurri.

La coerenza interista non va in vacanza, nemmeno a Pasqua, e anche a Salerno arriva un risultato negativo. L’ennesimo ormai. L’Inter non sa più vincere e continua a commettere con una certa costanza gli stessi errori: tantissime occasioni con una percentuale di conversione pari allo 0, tantissimi cambi sbagliati da Inzaghi (qui la percentuale è inversa) e una giusta dose di sfortuna portano ai drammatici numeri di questi ultimi mesi che recitano ben una vittoria nelle ultime otto partite giocate con cinque goal segnati, di cui due contro il Lecce a SanSiro, non proprio l’avversario più blasonato e la sfida più difficile del mondo.

Di giornata in giornata l’Inter, con una costanza incredibile, permette a tutti di aggiornare questi numeri miserabili e alle avversarie di allungare in classifica o comunque di guadagnare posizioni verso l’obiettivo finale. In caso di vittoria di Atalanta e Juventus, gli uomini di Inzaghi sarebbero sesti con ben tre punti di vantaggio sui bianconeri (con annessa penalizzazione di quindici punti già contata). Difficile ricordare situazioni così vergognose. Inzaghi, però, resta saldo sulla panchina dell’Inter, salvato da una dirigenza e da un presidente che hanno un pregio: sbagliare più di lui, per quanto sia difficile. In questa triste e difficile gara a chi sbaglia di più, tra giocatori, allenatore, dirigenza e presidente, gli unici ad essere penalizzati - purtroppo - sono i tifosi. Il sapore di quelle stagioni in cui si arrivava alle ultime giornate senza obiettivi perché quelli inizialmente previsti erano sfumati inizia a farsi sempre più forte.

L’Inter ha scoperto una certa costanza: non vince mai e non segna quasi mai. Gli alibi sono quasi finiti, la stagione volge al termine e a poco servirà l’ennesimo meeting ad Appiano. I buoi sono scappati, per recuperare ormai serve affidarsi agli altri ma i nerazzurri non si meritano alcun regalo.


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