Dopo la rimonta-shock contro il Cagliari, da 3-0 a 3-3 in pochissimi minuti dal 77' al 93') e la vittoria per la miglior classifica, l'Inter si gioca tutto al Mapei Stadium di Reggio Emilia: la Roma, dominatrice della regular season, è la sfidante dei nerazzurri nella finalissima del campionato Primavera.

Chivu effettua dei cambi nel suo 4-3-1-2 e schiera Abiuso titolare, dopo la doppietta da subentrante in semifinale, con Jurgens al suo fianco: alle loro spalle Peschetola, coadiuvato dai centrocampisti Fabbian, Sangalli e Casadei. Rovida sarà protetto da Silvestro, Hoti, Moretti e Franco Carboni. La Roma risponde con un 3-4-1-2 e Volpato giocatore chiave, con libertà d'azione sulla trequarti e non solo. Due squadre forti, coi migliori attacchi e difese del torneo, che danno vita a un primo tempo molto bloccato. La partita si sblocca nella mezz'ora finale, con occasioni su occasioni: è la Roma ad andare in vantaggio al 70' con Javier Vicario, difensore-goleador che guida la retroguardia di fuoriquota (2002) giallorossi.

L'Inter allora scatena i suoi giovanissimi, chiudendo con un baby-attacco composto da Valentin Carboni (2005), Zuberek (2004) e Iliev (2004), a cui si aggiunge l'incursore Owusu (2005). E riesce nella rimonta: è ancora una volta Casadei (81') a suonare la carica, con uno stacco imperioso di testa che vale il pareggio e i supplementari. Protagonista assoluto Cesare, una mezzala classe 2003 che per inserimenti, abilità di testa e struttura fisica ricorda molto Vecino: per lui 17 gol tra Primavera e Youth League, oltre a 3 in un U19. Un totale di 20 reti stagionali, per quello che sembra l'elemento più pronto (come 6° o 7° centrocampista) in ottica prima squadra. Casadei suona la carica, Iliev rifinisce e chiude la rimonta nei supplementari: il funambolico attaccante bulgaro dribbla mezza difesa della Roma e spara nell'angolino.

2-1 Inter al 97', ma la Roma non va ko: i giallorossi sfiorano il gol con Vicario (traversa) e costringono Rovida a due super-parate. Brividi su brividi, ma l'Inter ottiene il risultato sperato: i nerazzurri tornano a vincere il campionato Primavera dopo quattro anni d'astinenza, con l'ultimo titolo arrivato nel 2017-18 (Vecchi in panchina, Zaniolo top-scorer) prima della doppietta dell'Atalanta e della vittoria dell'Empoli nella scorsa stagione, con Asllani grande protagonista. Quest'anno sono i nerazzurri ad alzare con merito il trofeo, con le giocate dei fratelli Carboni e di Iliev, le reti di Casadei e Abiuso, la rifinitura di Peschetola e le parate di Rovida. Primo trofeo da allenatore della Primavera per Cristian Chivu, 10° nella storia dell'Inter: i nerazzurri sono i primi ad andare in doppia cifra e stabiliscono un record assoluto. Lascia con un ko, invece, l'highlander Alberto De Rossi, dopo 19 anni di Primavera e 29 anni nel settore giovanile della Roma: finisce un'era, e chissà che non sia proprio suo figlio Daniele a sostituirlo, anche se i rumours danno per favorito Aquilani…


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