Partiamo subito con una grande verità, spesso celata anche dagli stessi interisti: Lautaro Martinez è forte, molto forte.

Nonostante periodi e mesi difficili dove letteralmente “non vedeva la porta”, l’attaccante classe 1997 è arrivato a quota 25 reti stagionali, di cui 21 in Serie A. I numeri sono davvero importanti e notevoli. Non si arriva a quelle cifre a caso, specialmente a 25 anni. Ancora, per Lautaro Martinez si tratta della quarta stagione consecutiva in cui ha migliorato il proprio “Score” e, se escludiamo la prima dove aveva il ruolo di vice Icardi, la missione non era affatto semplice visto che il “toro” aveva subito posizionato l’asticella ad un livello molto alto segnando 14 reti nella prima stagione da titolare. Da lì è stato un continuo crescendo con le 17 reti della scorsa stagione e le 21 del 2021 / 2022. 


Quest’anno, inoltre, Lautaro si è dovuto ritagliare un nuovo ruolo: non più quello di ”spalla” don un vero 9 fisico e potente come era stato Lukaku nei due anni di Conte, bensì il ruolo di uomo di punta dell’attacco nerazzurro. L’Inter riponeva molta fiducia nel “toro” ad inizio stagione e non è stata certo tradita dal bottino portato a casa dall’attaccante argentino. A tutto questo va aggiunto, ancora, il fatto che Lautaro Martinez sia una punta atípica, visto la mole di gioco che produce per se stesso e per i compagni. Spesso e volentieri si “abbassa” sulla linea dei centrocampisti per avere più palloni giocabili e per fluidificare la manovra offensiva dei nerazzurri. Tutto ció, quindi, rende i 25 goal stagionali del “toro” un risultato ancora più importante. Senza contare, poi, che il reparto offensivo dell’Inter quest’anno è stato abbastanza problematico con Dzeko che non segna dalla gara con la Salernitana, Correa fermo a 4 reti stagionali, di cui l’ultima ad ottobre con l’Udinese, e Sanchez che è tutto tranne un bomber di razza. Tutti elementi che giocano a favore del “toro” Martinez.

Ció che è mancato e tuttora manca per rendere Lautaro un fuoriclasse di livello assoluto è la continuità nelle prestazioni. Tra febbraio e marzo, infatti, il 10 nerazzurri ha avuto due mesi infernali dove la porta avversaria era diventata un autentico miraggio. Adesso, invece, spezzata la maledizione il “toro” viaggia su una media di 13 goal nelle ultime 13 partite giocate dall’Inter, con tanto di doppietta in semifinale di Coppa Italia contro il Milan. 

Numeri che spiegano la dimensione e la caratura dell’attaccante che è Lautaro Martinez, ma anche numeri che lasciano l’amaro in bocca: chissà cosa sarebbe stato senza quei due mesi di pausa inaccettabili da uno del livello dell’ex Racing. Inutile rimuginare su ciò che non è stato, l’obiettivo - per l’Inter e per Lautaro Martinez - è migliorarsi ancora per regalarsi un futuro più roseo e, soprattutto, a tinte nerazzurre. 

Ci pensi l’Inter, per il proprio bene e per i propri tifosi, forti come Lautaro Martinez in giro non ce ne sono molti.


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