Un reparto completo e funzionale, guidato con maestria da un leader mondiale come Marcelo Brozovic, ben aiutato dai suoi fidi scudieri, Barella e Calhanoglu su tutti, sono gli ingredienti del centrocampo dell’Inter prima in classifica al termine del girone d’andata.

Marcelo Brozovic: 8

Il centrocampista croato è l’autentico faro della banda di Simone Inzaghi. Non esiste azione che non passi da suoi piedi. Scende fino alla propria area di rigore quando Handanovic si appresta a battere la rimessa dal fondo, aiuta i centrali difensivi nella fase di impostazione, fa filtro a centrocampo, distribuisce palloni agli attaccanti. Insomma, Brozovic è il factotum dell’Inter, l’uomo assolutamente imprescindibile tra i nerazzurri. Il suo inizio di stagione è stato, come al solito, di altissimo livello confermando il centrocampista di Zagabria tra i migliori al mondo nel suo ruolo.

Hakan Calhanoglu: 7

Com’e possibile che un giocatore che chiude il girone d’andata con 6 reti e 8 assist non sia il miglior del suo reparto? Semplice: l’inizio del turco ex Milan e l’ultima parte del girone d’andata sono stati superlativi, ma in mezzo Calhanoglu ha inanellato una serie di prestazioni negative che avevano fatto storcere il naso a molti. Il grande merito del n.20 nerazzurro, peró, è stato quello di zittire le critiche sul campo con goal e assist da urlo. Da quando l’ex Milan ha iniziato a giocare ad altissimi livelli l’Inter ha messo a segno le sette vittorie di fila che, al momento, le permettono di guardare tutti dall’alto verso il basso. Mica male per chi in estate era stato scartato con gioia dal Milan.

Nicoló Barella: 7

Anche per lui i numeri sono davvero importanti.  Sono, infatti, ben 7 gli assist realizzati dal centrocampista sardo in un solo girone di campionato. Come per Calhanoglu, anche nel caso dell’ex Cagliari il voto subisce una flessione a causa di una serie di prestazioni non all’altezza della propria fama a causa, anche, della stanchezza dovuta ad una lunghissima serie di partite giocate senza riposo tra il club e la nazionale. Barella ha abituato tutti a partite di grande livello ed è chiaro che ogni qual volta in cui il classe 1997 non è al 100% la sua prestazione ne risenta. Ciononostante i numeri sono dalla sua parte e la sua qualità e tenacia lo rendono fondamentale nel suo ruolo di fido scudiero (non solo in campo) di Brozovic.

Ivan Perisic: 7,5

L’esterno croato, dopo aver chiuso in bellezza la scorsa stagione, ha alzato ulteriormente il proprio livello diventando un vero e proprio interprete del 3/5/2. La sua presenza in campo è fondamentale sia in fase di spinta che in fase di copertura e la sua intesa con Bastoni, in primis, renda la catena mancina dell’Inter un pericolo per tutti gli avversari che - spesso - non trovano misure per arginare le avanzate di Perisic. Ció che, peró, ha stupito in positivo di più dell’esterno croato è il suo peso nello spogliatoio. Tante parole e tanti gesti da leader, lontani dalle telecamere, hanno reso Perisic un perfetto uomo spogliatoio e tutta l’Inter ne ha beneficiato, chiedete a Dumfries.

Matteo Darmian: 7

Visto il ruolo e la posizione occupata in campo lo inseriamo tra i centrocampisti. Anche per lui il girone d’andata è estremamente positivo. Tante prestazioni positive permettono all’ex difensore del Manchester United di confermare quanto di buono aveva dimostrato nella scorsa stagione nella quale si era rivelato fondamentale per la vittoria del campionato. La sua posizione in campo, insieme a quella di Perisic, permettono all’Inter di mantenere un certo equilibrio tattico, fondamentale chiave in queste 19 giornate di campionato. Peccato per l’infortunio rimediato a Venezia che ha costretto Darmian a chiudere anzitempo il suo spettacolare 2021.

Denzel Dumfries: 6.5

Vale il discorso fatto sopra per Darmian in chiave “posizione in campo”. L’esterno olandese arriva con il difficile - se non impossibile - compito di sostituire Hakimi, accasatosi in estate al PSG. L’inizio di Dumfries non è dei migliori: molte partite “leggermente” sufficienti e poi il grave errore nel big match contro la Juventus che concede il rigore ai bianconeri e fa perdere all’Inter due punti in classifica. Da lì iniziano una serie di esclusioni per l’olandese, anche a causa di Darmian che offre sempre una soluzione ad alto livello di sicurezza. Poi, però, arriva l’occasione per Dumfries e l’esterno ex Psv non se la lascia sfuggire. 3 goal nelle ultime 5 partite, con tanto di goal decisivo nell’ultima sfida del 2021 contro il Torino, permettono al neo nerazzurro di rimediare ad un inizio di stagione insufficiente. Ora per lui arriva il difficile: la conferma. Ma siamo sicuri che Dumfries abbia le qualità per farlo.

Arturo Vidal: 6+
È un Vidal decisamente diverso rispetto a quello della scorsa stagione. Meno minuti ma con una maggior qualità. Segna subito all’esordio con il Genoa e ha il merito di essere il migliore in campo in entrambe le sfide contro lo Sheriff Tiraspol, vero crocevia della stagione europea nerazzurra. Esclusi questi episodi, il cileno trova spazio solo da subentrante alternando buone partite ad altre decisamente insufficienti. Non è più il Vidal di anni fa ma la sua leadership e la sua “garra” lo rendono molto importante per lo scacchiere di Inzaghi.

Roberto Gagliardini: 6

In un modo o nell’altro trova il suo spazio anche con il nuovo allenatore e i numeri sono buoni: 2 goal in 380 minuti di gioco. Anche per lui le presenze da titolare sono poche e quasi sempre trova spazio a partita in corso facendo fatica ad incidere. Ha il merito di sbloccare la sfida casalinga di inizio dicembre contro lo Spezia e questo gli permette di rosicchiare una sufficienza.

Matías Vecino: 5

Sembra che la sua avventura in nerazzurro sia ormai giunta al termine. Lo stesso Matías non appare più molto convinto è connesso con il mondo nerazzurro e le prestazioni ne sono lo specchio. Quasi mai utile alla causa, spesso confusionario, Vecino con Inzaghi è apparso decisamente insufficiente è un pesce fuor d’acqua. Questo girone d’andata potrebbe essere il suo ultimo in nerazzurro ma sicuramente non è stato indimenticabile per i tifosi nerazzurri.

Stefano Sensi: 5.5

Anche lui finisce tra gli insufficienti ma, a differenza di Vecino, il problema sono gli infortuni, ancora una volta. Parte bene da titolare contro il Genoa all’esordio poi si fa male contro la Sampdoria e da li trova spazio solo quando le partite sono praticamente chiuse rendendo difficile dare un giudizio sull’impatto di Sensi in questa stagione, con l’augurio di trovare il centrocampista di Urbino integro e protagonista da gennaio in avanti.


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