Piccola frenata per i nerazzurri. E' 2-2 il risultato finale del match che si è concluso da poco a Marassi tra Sampdoria e Inter.

La sfida ha visto la Beneamata, in generale, abbastanza confusa ma soprattutto stanca. Nel primo tempo sono i nerazzurri a passare in vantaggio grazie a una perla di Federico Dimarco su calcio di punizione. Perla che perde un po' della sua importanza - non di certo della sua bellezza - a seguito degli errori sia della difesa che di Handanovic molto superficiali che portano al gol di Yoshida e il conseguente pareggio.

Ma l'Inter nel primo tempo, seppur avesse di fronte un'ottima Samp, attenta, ordinata e molto dinamica, si riprende dall'errore e comunque sta sul pezzo, ritrovando il vantaggio per merito di una grande galloppata di Barella ripagata dal gol di Lautaro, archiviando la rete subita qualche minuto fa come episodio a parte.

Nel secondo tempo però, i nerazzurri rientrano meno decisi e sicuramente più stanchi. Ci è voluto poco che i blucerhiati punissero questo atteggiamento e ritrovassero il pareggio a seguito di un gran gol di Augello. Da lì in poi tante occasioni importanti e qualche brivido per l'Inter: prima con Perisic che fallisce da posizione defilata, poi Calhanoglu che sbaglia indisturbato davanti al portiere, di seguito Correa che prova ribaltare la gara come a Verona ma si trova davanti un super Audero, e infine anche la Samp, che con Caputo va vicino alla rete ma D'Ambrosio - com'è suo fare - salva sulla linea.

In sostanza, una partita che l'Inter poteva vincere. Questo è il lato negativo. Di occasioni - davvero importanti - ne ha avute e - come se non bastasse - non si è nemmeno risparmiata a concedere regali all'avversario. E una grande squadra, quando merita di vincere, vince. Ma non è poi così grave.

D'altronde non è mai semplice riprendere positivamente dopo la - dannata - sosta delle nazionali. Inoltre, riguardo alle occasioni sprecate e regalate alla Samp, c'è anche un lato positivo: una squadra che da stanca, che da rimaneggiata, che sbaglia l'impossibile, che fa pure i regali all'avversario e che è stata in inferiorità numerica (causa problemi fisici per Sensi che non poteva essere sostituito) dal 80', ma che esce dal campo imbattuta, contro un'ottima Sampdoria che in  casa contro chiunque dice sempre la sua, è sintomo di una squadra molto difficile da battere.

Dunque, giusto parlare di peccato ma non di disastro. Siamo alla terza giornata di campionato e, considerando la pausa delle nazionali di mezzo, è un risultato che può capitare. Ora testa al Real, silenzio, pedalare e fiducia. Ciò che si merita Inzaghi e la squadra, perché, al netto del risultato, le cose potevano andar sicuramente meglio ma anche molto peggio.


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