Romelu Lukaku, rientrato dal Chelsea da circa un mese, ha rilasciato una lunga intervista a “DAZN”. 

Queste le sue principali dichiarazioni: "La stagione al Chelsea mi ha dato una motivazione in più per fare ancora meglio di prima. In un anno tutti hanno dimenticato cosa sono capace di fare in campo, è una sorta di rabbia che ho dentro di me. Tutti insieme speriamo di fare meglio dell'anno scorso e di portare qualcosa a casa. 

Prima quando sono andato via, ho voluto fare questa rivincita al Chelsea. Era la mia squadra da 11 anni, ho avuto l'opportunità di andare e di essere protagonista ma non è stato così. A marzo quando ho saputo che c'era l'opportunità di tornare qui, non ho detto nulla ma siamo riusciti a farmi ritornare, con la società abbiamo fatto un ottimo lavoro. Faccio riflessioni dopo alla fine stagione, ho pensato tanto, al Chelsea è stato difficile e non avevo dubbi, volevo tornare". 

Prosegue: "L'Inter gioca diversamente rispetto a quando c'ero io. L'importante è inserirmi bene, capire il modulo dell'allenatore, ho avuto tanti contatti con i giocatori dell'Inter, per me è come se fossi al secondo anno e non me ne sia mai andato. I giocatori hanno più voglia di vincere, ogni partitella è vita o morte e questo mi piace. Questa squadra è ancora più unita di prima

Brozo è diventato ancora più leader e più aperto nella comunicazione rispetto a prima, si lamenta tanto (ride, ndr). Barella è ancora più protagonista in campo, ha fatto più assist l'anno scorso, aver vinto anche Coppa Italia, Supercoppa e l'Europeo lo ha reso più forte". 

Poi su Lautaro: “Gli ho detto che deve fare di più (ride, ndr). Entrambi ci siamo detti che dobbiamo fare meglio di prima. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi di squadra, dobbiamo tutti fare meglio perché le altre squadre sono diventate più forti. Ho visto subito che le sue qualità possono aiutare me e le mie qualità possono aiutare lui. Non siamo attaccanti egoisti, io so quando è il giorno di Lautaro e non il mio così lo aiuto e vinciamo e la portiamo a casa. Abbiamo voglia di vincere anche le partitelle, siamo sempre in squadre opposte ma sappiamo che anche insieme possiamo fare la differenza per la squadra in allenamento”.


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