Un Inter piena zeppa di riserve batte in scioltezza lo Spezia 2 a 0 e adesso aspetta le altre pretendenti al titolo, partita senza storia a San Siro, manovra avvolgente dei nerazzurri, padroni del campo per tutti i 90 minuti.

La peggior difesa della Serie A oggi incontrava il miglior attacco e Thiago Motta ha alzato le barricate con l'unico obiettivo di frenare l'onda nerazzurra, ma il fortino è rimasto in piedi fino al 36', quando Çalhanoğlu (sempre più on fire) serve Lautaro che con un colpo di tacco libera Gagliardini che batte Provedel .

È un goal da cineteca, azione tutta di prima in stile “ futsal” la versione concreta del concetto di “triangolazione", elemento chiave del calcio moderno. L'unico brivido per i nerazzurri è il colpo di testa di Amian sul finire del primo tempo che impegna Handanovič in una parata spettacolare.

Questa Inter è sempre più convincente, al preannunciato turnover della vigilia si è aggiunta la defezione di Bastoni a causa di una gastroenterite, ma Škriniar nell'inedito ruolo di centrale non ha minimamente sfigurato e nonostante le tante assenze i nerazzurri dominano e vincono la partita.

La manovra è corale e aggresiva, le certezze dei ragazzi di Inzaghi sembrano crescere di partita in partita, indipendente dagli avversari o dagli interpreti, oggi Dimarco giocava stabilmente nella trequarti avversaria, Dumfries perforava la retroguardia avversaria con una semplicità innata e in qualsiasi momento i centrocampisti si inserivano  nell'area di rigore.

Dopo le iniziali, e oggettive, difficoltà, i nerazzurri sembrano interpretare alla perfezione la filosofia calcistica dell'allenatore piacentino, e Inzaghi, aspettando Milan e Napoli, si gode la sua squadra che più passa il tempo e più si avvicina al suo prototipo di squadra, le pretendenti sono avvisate, Inzaghi si è preso l' Inter.


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