L’Inter perde contro la Juventus e mette a segno la nona sconfitta in campionato quando siamo solo a metà marzo.

Il ruolino di marcia nerazzurro è imbarazzante per davvero, poco consono alla storia di un club blasonato come l’Inter. Ma il vero paradosso è che Inzaghi non verrà esonerato nè stasera nè quando toccherà la decima sconfitta in campionato (cosa che accadrà anche solo per una questione statistica). L’allenatore nerazzurro sta disputando una stagione gravemente insufficiente che in ogni società avrebbe comportato l’esonero immediato. Per fortuna del tecnico piacentino le difficoltà economiche dell’Inter - con un presidente come Moratti alla guida del club meneghino per Inzaghi l’esonero sarebbe arrivato probabilmente ad ottobre - e l’ottimo cammino in Champions League sono il viatico per arrivare indenne a fine stagione senza particolari patemi.

Adesso, però, viene il difficile. Il tanto decantato quarto posto, necessario per portare ossigeno alle povere casse del club nerazzurro, diventa sempre più difficile per un motivo lampante: sarà pur vero che le altre, Roma e Milan su tutte, hanno gli stessi problemi di Lautaro e compagni, ma se l’Inter non vince mai diventa difficile centrare qualsivoglia obiettivo. Ad essere sinceri, poi, va detto che i nerazzurri non solo non vincono mai ma fanno una fatica tremenda a segnare: nelle ultime cinque partite disputate sono arrivati solo due goal su azione. Oltre a questo ci sono altri fattori che rendono la questione sempre più complessa e cupa: l’Inter gioca male (molto possesso palla ma prevalentemente sterile) e molti dei giocatori nerazzurri sono sottotono, vuoi perché in estate probabilmente saluteranno - Brozovic e Dumfries su tutti - o vuoi perché l’età media è alta e dopo una stagione ricca di impegni le energie vanno scemando. Numeri e fattori tanto realistici quando preoccupanti. A gettare benzina sul fuoco poi c’è un calendario, dopo la sosta, per nulla agile e una serie di partite dove Inzaghi dovrà necessariamente fare affidamento sulle riserve della rosa (leggasi: giocheranno tutti tranne Asllani) che sino a qui hanno dato solo risposte piuttosto negative.

Non bastano i meeting ad Appiano, peraltro diventati piuttosto frequenti a causa delle - appunto - frequenti sconfitte della banda di Inzaghi a riportare il sereno in casa nerazzurra. L’Inter continua a disputare un campionato osceno che non rende per nulla giustizia a dei tifosi che sono davvero da 10 in pagella.

Inzaghi, chiaramente, non è l’unico colpevole (da Zhang ai giocatori, passando per Marotta e Ausilio nessuno è esente da colpe in una situazione così difficile) ma ogni giornata che passa dimostra sempre di più quanto il tecnico sia inadeguato per allenare una squadra del blasone dell’Inter. A poco servono le parole in conferenza stampa in cui rivendica i tre titoli conquistati, se poi una domenica su due i nerazzurri tornano a casa con 0 punti e una sconfitta in più sul groppone. Con ogni probabilità Inzaghi saluterà a giugno ma adesso c’è da portare a termine la stagione e non sarà un’ottima Champions League a giustificare un campionato così povero e insufficiente come quello messo in piedi dall’ex allenatore della Lazio.


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