Lautaro Martinez vs Liverpool, fonte: profilo Twitter Inter.
Lautaro Martinez vs Liverpool, fonte: profilo Twitter Inter.

Corre incessantemente, si sbatte per ogni pallone e ce la mette sempre tutta. Ma non basta: Lautaro Martinez non riesce a sbloccarsi da un periodo di complicata astinenza da gol.

E' da poco più di un mese che il toro non riesce a trovare la via della rete, precisamente dalla sfida contro la Juventus in occasione della finale di Supercoppa Italiana giocatasi il 12 Gennaio, su calcio di rigore. Mentre sono due i mesi in cui non riesce a segnare su azione, ovvero dalla sfida di campionato contro la Salernitana tenutasi il 17 Dicembre, terminata 0-5 per l'Inter. E, visto che siamo freschi di Champions League, sono circa 15 mesi che non trova il gol in Europa, cioè dalla sfida contro il Real Madrid al Valdebebas disputatasi il 3 Novembre 2020, finita 3-2 per i blancos.

E' indiscutibile che il Toro, ultimamente in Italia e da bel po' - complice anche l'uscita prematura dalla competizione ai gironi durante la passata stagione - al di fuori , sia sottotono e carente in quanto efficacia realizzativa. Un fatto che pesa molto sui risultati dei nerazzurri di quest'ultimo periodo, che hanno bisogno dei suoi gol, nonché il leader offensivo della squadra. Specie nei big match.

Ma, d'altro canto, come la mancanza di reti da parte di Lautaro pesa molto, lo stesso fa il contesto che lo circonda, complicandogli ulteriormente questo  momento "no".

C'è da specificare che, nell'assetto tattico d'Inzaghi, l'argentino ricopre il ruolo di prima punta, quale però non è nelle sue corde: sia per caratteristiche tecniche che fisiche non è la sua posizione ideale per brillare; è un giocatore che fa bene il lavoro di rifinitura, di raccordo del gioco e che sfrutta gli spazi aperti a lui concessi, colpendo così l'avversario.

C'è da far notare che l'abbinamento con Dzeko lo penalizzi molto. Il bosniaco tende spesso ad abbassarsi molto dalla linea offensiva, dando così più supporto al centrocampo. Questo però comporta a lasciarne meno al Toro, che si trova da solo, in balia dei raddoppi o triplicamenti dei difesori.

E c'è pure da spezzare una lancia a favore di Lautaro. Molto spesso parte titolare, ma altrettanto raramente rimane sul campo fino ai 90'. Solitamente, infatti, viene sostituito verso il 70': esattamente il momento in cui poi i nerazzurri cominciano a calare d'intensità e ritmo. A dimostrazione del fatto che l'attaccante nerazzurro sia prezioso sul campo al di là delle reti e che - con la massima stima e considerazione nei suoi confronti -  Dzeko non ha più l'età per reggere il dispendio fisico che comporta giocare una gara intera.

E questa era l'analisi sul pessimo periodo che sta attraversando il Toro nelle ultime settimane. Perché di questo si tratta e non di altro. Il valore assoluto del calciatore, per quanto ha dimostrato dal suo debutto nel panorama calcistico, è indiscutibile.

Non bisogna dimenticarselo, come non bisogna dimenticarsi che quando era l'Inter in difficoltà, Lautaro ha deciso di rimanere nonostante tutto e rinnovare il suo contratto con i nerazzurri - cosa che, per quanto l'ingaggio sia consono e per nulla basso, non è mai scontata al giorno d'oggi -. Perché “Non conta chi con la pioggia scappa, conta chi nella tempesta resta!”

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