Minuto 64 di Real Madrid-Inter. La gara dei nerazzurri si è già incanalata sul binario della probabile sconfitta, tant'è che Inzaghi ha effettuato scelte in ottica-campionato sostituendo Brozovic e Dzeko, quando Nicolò Barella effettua un errore imperdonabile: Militao lo “lancia” contro i cartelloni, Bare reagisce con un “pugnetto” sullo stinco. Il rosso, dovuto anche alle veementi proteste, è inevitabile come per ogni fallo di reazione, al netto del fatto che forse la doppia espulsione (Barella+Militao) sarebbe stata la decisione più giusta, e l'Inter resta in dieci e col rischio di perdere il fulcro del suo centrocampo per l'andata degli ottavi e/o (in caso di due giornate) per entrambe le sfide. 

Un episodio che ha scatenato reazioni diverse, quello legato a Barella, tra “garantisti” e “accusatori”, e che va preso per quello che è, la reazione eccessiva di un ragazzo che dà tutto per la maglia dell'Inter. Un autentico scatto d'ira arrivato durante una partita frustrante, nella quale l'Inter aveva dominato il primo tempo e si era ritrovata sotto alla prima occasione, non riuscendo a rimettere la sfida in carreggiata. Proprio Barella aveva avuto, pochi minuti prima, la maggior chance per il pareggio. L'aveva sprecata e di fatto aveva chiuso le speranze dell'Inter e di Inzaghi, che si era mosso con quel criticato triplo cambio e aveva di fatto gettato la spugna. L'errore di Barella ha dato il via a un'altra sfida: Inter confusa, Real dominante e occasioni a raffica, sublimate dal 2-0 di Asensio. Ma le riflessioni non si fermano alla singola gara, bensì al futuro. Il rosso di Madrid ha spinto molti tifosi e/o addetti ai lavori a chiedersi: Barella dev'essere il futuro capitano dell'Inter?

INTER, BARELLA DEV'ESSERE IL CAPITANO DEL FUTURO?

La domanda sorge spontanea e, forse, ha una risposta a dir poco semplice. Ci sono due questioni che fanno dubitare della bontà della scelta-Barella per un futuro post-Handanovic, una scelta che è stata paventata e svelata da media e addetti ai lavori nei mesi scorsi. La prima è legata alla semplicissima anzianità. Barella è all'Inter da due anni, nei quali è diventato subito un pilastro della formazione nerazzurra e della Nazionale, ma il rendimento (strepitoso) non basta e non deve bastare per assegnare un simbolo importante come la fascia da capitano: Skriniar, per fare un nome, sarebbe un candidato più adeguato in un'ottica di lunga militanza nella squadra e “peso specifico” nello spogliatoio. Un giocatore che ha attraversato buona parte degli anni bui dell'Inter, e ora potrebbe traghettarla verso nuove sfide una volta che Handanovic lascerà il club: è vero, l'Inter con Skriniar si troverebbe ad avere il terzo capitano straniero nell'era recente (Icardi, Handanovic, Skri), ma al tempo stesso eviterebbe di compiere e ripetere la scelta affrettata già vista con lo stesso Maurito e con Ranocchia. Lo ripetiamo, con la fascia da capitano non si scherza.

C'è poi un'altra caratteristica di Nicolò Barella che fa dubitare del suo possibile futuro immediato da capitano. Una caratteristica che è sia un suo punto di forza, che una nota dolente. La personalità e il carattere dell'Inter lo rendono il miglior centrocampista dell'Inter e della Serie A, ma al tempo stesso la sua grinta spesso si traduce in qualche protesta di troppo e in gialli evitabili. Come ci ha insegnato l'era degli Zanetti o dei Maldini, il capitano dev'essere anche un esempio di compostezza e ad oggi Barella non è esemplare in tal senso. A dicembre, siamo a quattro gialli (la metà dei quali per proteste) e un rosso sciocco, mentre l'anno scorso la cura-Conte l'aveva portato ad ottenere solo cinque ammonizioni in tutta la stagione ed evitare la squalifica a lungo, restando quasi dieci giornate in diffida. Barella spesso si fa prendere dal nervosismo, soprattutto quando (come in questo periodo) non è al 100% fisicamente, e probabilmente sarà pronto per essere il capitano di un'Inter tra tre-quattro anni. Ecco perchè la scelta migliore sarebbe una soluzione intermedia: premiare Skriniar, affidando al tempo stesso a Barella lo status di vice-capitano (con Brozovic, già vice-capitano nell'era-Conte) per certificarne lo status di leader assoluto dello spogliatoio. 

Una mossa che non scontenterebbe nessuno, eviterebbe di caricare pressioni inutili sull'ex Cagliari e gli consentirebbe di crescere ancora. D'altronde, anche se la sfrontatezza con cui gioca farebbe pensare ad altro, Barella ha solo 24 anni. E per diventare capitano dell'Inter, c'è sempre tempo…


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