Bini: “L'Inter è un passo avanti al Milan, ma occhio a Leao e Theo a sinistra”

L'Inter è un passo avanti al Milan, ma bisogna stare attenti in particolare alla fascia sinistra”. Graziano Bini è certo. L'ex difensore (più precisamente libero) ha vestito i colori nerazzurri dal 1971 al 1985 (portandone la fascia da capitano dal ‘78 all'85) ed ha parlato ai microfoni di calciomercatointer.eu. In vista dell'attesa partita di oggi pomeriggio alle ore 18:00, Bini ha espresso il suo parere sulla squadra del momento, sul suo percorso fin qui svolto e sul futuro.

Graziano, che partita ti aspetti per oggi?

 “Premesso che il derby è sempre una partita a parte in cui può succedere di tutto, io personalmente vedo l'Inter un po' in vantaggio sul Milan”. 

In quale area del campo pensi si giocherà di più?

Beh il centrocampo dell'Inter è molto ben fornito, ma attenzione sulla fascia sinistra. Il Milan ha due ragazzi che saltano molto bene l'uomo che sono Leao e Theo Hernandez. Ci metteranno in difficoltà, i nostri in quel settore dovranno essere bravi a contenerli”. 

Pensavi di trovare una squadra così competitiva dopo la scorsa estate travagliata di addii? 

Certo, sono già due anni che la rosa è di fatto completa. Nella scorsa estate la società, in particolare Marotta, ha fatto molto bene ad aggiustare le eventuali perdite. E i risultati in campo lo stanno premiando. Personalmente do più importanza al campionato, alla Coppa Italia e ovviamente alla Champions (sempre che la passi). La Supercoppa è stato una vittoria importante, ma anche se non la vincevano non cambiava molto”. 

A proposito di Champions, come sarà l'incontro con il Liverpool secondo te?

Sarà una partita molto difficile per entrambe. Forse il Liverpool come tecniche individuali è un gradino sopra l'Inter. Tutti dicono che non sarà facile per l'Inter, ma credo che non lo sarà neanche per il Liverpool”. 

Degli acquisti arrivati finora in questa stagione, chi pensi sia stato quello migliore? 

Credo che l'acquisto migliore sia quello che faccia gol dunque che fa vincere le partite. Io scelgo Dzeko. è intelligente, scambia, gioca, muove la squadra. Mi dispiace che abbia già una certa età, ma comunque dimostra tutta la sua tecnica ed esperienza. Un altro che ha fatto grandi progressi dopo alcune difficoltà iniziali è Dumfries. E' un giocatore di prospettiva, crescerà ancora. In generale, chi è arrivato ha fatto poca fatica a inserirsi nell'ambiente. Si è creato un bel mix tra veterani e nuovi arrivi che fa solo bene. Marciano tutti in una sola direzione”. 

Come Hakimi, sta facendo lo stesso percorso che fece il marocchino l'anno scorso…. 

Esatto. A chi viene da un campionato straniero bisogna dare tempo per entrare nelle dinamiche nostre. Solo in Italia impari sia ad attaccare ma anche a difendere”. 

Ecco, a proposito di difensori, tu avevi la numero 6 che oggi è sulla schiena di De Vrij. Ti ritrovi un po' in lui? 

Un po' ci somigliamo. Forse lui è un po' più bravo di me tecnicamente. Ultimamente l'ho visto un po' meno reattivo. Non credo sia per l'incertezza sul suo futuro all'Inter, sarà un po' di stanchezza. E non a caso, nella penultima partita Inzaghi lo ha fatto riposare”. 

In caso di una sua partenza, si fa il nome di Bremer del Torino. Lo prenderesti? 

Sì, mi piace molto e credo che sia un valido sostituto”. 

Ti piace di più Inzaghi o Conte?

Sono bravi entrambi. C'è però una differenza: Conte è arrivato e doveva ricostruire una squadra, mentre Inzaghi è arrivato con una squadra praticamente fatta. Inoltre, lui ha aggiunto un po' più di libertà ai giocatori. Se noti, giocano con molta più disinvoltura in campo rispetto all'anno scorso. Comunque il vantaggio che ha Inzaghi rispetto agli altri allenatori è che lui ha praticamente la squadra già fatta. A livello personale è poi un uomo fine: mai una riga fuori posto, mai una parola di troppo. Tuttavia, se la squadra oggi è così è grazie anche a Conte che ha fatto il lavoro di ricostruzione".

 

 


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