Calhanoglu, Thuram, Acerbi e Sommer, tutti titolari che hanno dato forfait forzatamente.

Inzaghi decide di dare fiducia a più seconde linee nonostante quei quattro pilastri fossero indisponibili rispolverando Bisseck, Frattesi, Audero, Asllani, Sanchez e Carlos Augusto.

Ne viene fuori una formazione che contava appena 3 titolari su 11, un turnover molto ampio visto l'impegno europeo appena passato e l'imminente sfida contro un'Atalanta super in forma.

A sfidare questa Inter inedita c'è il Lecce di d'Aversa che non sta attraversando un gran periodo di forma, ma che in casa rimane sempre un piccolo ostacolo che potrebbe dare fastidio.

Le formazioni ufficiali.

I primi minuti sono una conferma di ciò, i giallorossi infatti si distinguono come una squadra molto aggressiva in pressione con i suoi riferimenti a uomo.

La retroguardia inedita composta da Bisseck-De Vrij-Carlos Augusto, con Audero in porta, ci ha messo un po' a trovare le misure in uscita palla, soprattutto considerando che Audero non è abituato a giocare palla a terra come Sommer, che ormai padroneggia situazioni molto complicate.

Per questo l'Inter prova tante strutture in costruzione, in ogni caso sempre a 4 con Asllani ad abbassarsi o con uno dei quinti, se non entrambi.

Ad aiutare la costruzione c'era spesso Frattesi, solitamente vediamo l'italiano meno coinvolto in questa fase, con compiti diversi.

Stavolta invece Inzaghi l'ha abbassato molto, la prima ostruzione era sempre un 4+2 con lui ed Asllani bassi.

Come detto il Lecce pressa con riferimenti sull'uomo molto rigidi, e come abbiamo ormai imparato più volte l'Inter con queste squadre punta a manipolare le marcature creandosi gli spazi da sé.

La pressione del Lecce.

Come lo fa? In questa partita spesso era De Vrij a far partire tutto, alzando la sua posizione e facendosi seguire da Piccoli. 

A quel punto la traccia centrale diretta verso le punte era spesso libera, con gli attaccanti che sfogavano sulla fasce.

Anche Frattesi si alza ed accentra la sua posizione, con Ramadan che lo segue.
Il movimento di Frattesi libera la linea di passaggio verso Lautaro.
Baschirotto segue l'attaccante ma lo fa anche Ramadani facendosi attirare dal pallone, Frattesi è bravo a leggere la situazione ed inserirsi alle spalle.

A riprova del fatto che De Vrij si alzasse molto in prima costruzione ci viene in aiuto la passmap con le posizioni medie.

Addirittura la sua posizione media è più alta rispetto a quella di Bisseck e Carlos Augusto.

Da notare anche le posizioni di Lautaro e Sanchez,: l'argentino, nonostante l'assenza di Thuram, ha comunque fatto lavoro di raccordo con il cileno che invece allungava più la squadra. Frattesi è più basso di Mkhitaryan essendo più coinvolto nella manovra.

La fluidità dei nerazzurri è migliorata sempre più man mano che la partita andava avanti, ma sblocca la partita su un grave errore di linea difensiva avversario.

A servire l'assist è Asllani, sempre molto presente nella manovra e molto pericoloso nelle imbucate, sia con lanci a scavalcare la difesa sia con filtranti bassi, come nel caso del gol.

I difensori vogliono fare il fuorigioco ma Baschirotto non legge la situazione e scappa all'indietro, il suo compagno di reparto non si accorge dell'errore (o forse non si accorge che il compagno accanto non era Baschirotto) e lascia andare Lautaro per poi cercare di rimediare, ma è troppo tardi e l'argentino con un ottimo stop a seguire sblocca la gara.

Una volta acquisito il vantaggio l'Inter si scioglie un po' e sfrutta ogni arma a sua disposizione.

Tra queste c'è sicuramente Bisseck, che finirà la partita come il giocatore con più metri guadagnati in conduzione.

Il difensore tedesco ha spesso sfruttato le sue doti atletiche e l'ampiezza data dai compagni di fascia per tagliare il campo in progressione.

Lui, Frattesi e Dumfries hanno fatto a pezzi la fascia sinistra del Lecce grazie alla loro prestanza fisica, in particolare l'olandese ha utilizzato le pressioni di Gallo a suo favore per inserirsi alle spalle e far valere la differenza di passo col suo diretto marcatore.

Alla fine della partita, diversamente dal solito, sarà proprio la fascia destra a fare la differenza, questo anche grazie alle doti di incursore di Frattesi, che poteva anche  attirare il terzino avversario per dare spazio a dumfries.

E proprio da lì l'Inter chiuderà la partita con il secondo gol, grazie ad una progressione di Bisseck, un filtrante di Dumfries e l'inserimento di Frattesi.

Sansone esce su Bisseck ed allunga la corsa su Audero, grazie ad un passaggio a muro con Asllani fatto al millimetro, Audero raggiunge il tedesco che ha metri e metri di spazio da macinare.

Il Lecce in ogni caso ha avuto le sue possibilità per segnare e rendere la partita più piccante, anche grazie ad un pubblico di casa molto caldo.

La costruzione di D'Aversa puntava ad allargare la pressione interista il più possibile abbassando il centrocampista Blin sulla linea di difesa, con il terzino che a quel punto poteva salire in ampiezza oppure, più spesso andare in mezzo al campo alle spalle del centrocampo, con Carlos Augusto che lo seguiva in marcatura.

Anche sulla sinistra l'obiettivo era liberare la traccia centrale verso Piccoli, che poi doveva lavorare il pallone per gli esterni.

Sansone riceve largo e Rafia taglia in fascia, Gendrey rimane alto stringendo la posizione, permettendo a Blin di rimanere in fascia.

Le situazioni più pericolose che i padroni di casa sono riusciti a creare erano spesso transizioni in cui l'Inter veniva sorpresa, con Dumfries fuori posizione per tagli profondi fatti momenti prima di perdere il pallone riaggressioni fallite.

In quei casi Piccoli si vincolava dalla marcatura di De Vrij e si accoppiava con Bisseck, con Sansone che si inseriva alle spalle in ampiezza.

I giallorossi però non hanno gestito bene queste situazioni più volte, tardando a servire l'esterno sul lato debole o non facendolo proprio, graziando i nerazzurri.

Nonostante questo la vittoria non è mai stata in discussione, anche perché dopo la prima metà del primo tempo i padroni di casa si sono fatti vedere poco dalle parti di Audero.

Inter che si porta a casa una vittoria convincente per più motivi: la mole di occasioni create, un 4-0 in trasferta dopo un impegno europeo giocato ad intensità altissima e soprattutto un'ottima prestazione fatta senza i migliori giocatori, a dimostrazione del fatto che non solo la rosa è lunga e valida, ma anche e soprattutto che Inzaghi ha impartito nella testa dei giocatori dei principi di gioco molto chiari ed assimilabili per tutti.

Certo, la qualità individuale serve ma la base che imposta il tecnico nerazzurro è solidissima, soprattutto quella difensiva.

Adesso arriva a San Siro l'Atalanta di Gasperini e torneranno buona parte dei titolari, una partita utile a cancellare quell'asterisco che porta brutti ricordi ad ogni tifoso interista, che però non deve avere paura perché stiamo vedendo un'Inter davvero sempre sul pezzo, concentrata sull'obiettivo e che vuole sbrigare la faccenda scudetto il prima possibile, cancellando ogni (ormai flebile) speranza di rimonta degli avversari.

Prima o poi arriverà qualche partita giocata male, certo, intanto però sono 10 Vittorie su 10 nel 2024 ed elogi in tutto il mondo, è bene godersi il momento, sempre con la testa al prossimo avversario.


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