"Seguo sempre l'Inter, non ne potrei fare a meno. Ho passato circa vent'anni, prima come giocatore poi come responsabile delle giovanili ed anche come allenatore". Esordisce così Gianpiero Marini, centrocampista Inter dal 1975 al 1985, che ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di calciomercatointer.eu. Riportiamo di seguito il testo integrale:

Marini, Lei come vede la squadra quest'anno?

"Credo che sia competitiva come l'anno scorso. quest'anno a mio giudizio, a livello tecnico, tattico e fisico l'Inter rispetto alle altre ha qualcosa in più. Può darsi che il cambio d'allenatore può aver influito su qualcuno. Non bisogna essere tropo lontani dal Milan, perché sette punti iniziano ad essere tanti. Sono comuqnue convinto che comunque il lavoro di marotta è stato eccellente. Se tutto va bene, questa squadra nei prossimi anni dovrebbe dettar legge"

Domenica ci sarà il derby, una sfida mai banale. Come pensa che andrà?

"Innanzitutto, il Milan è una squadra di grande spessore. Ha una società da invidia, grazie al lavoro di Maldini e del resto della dirigenza. Ha allestito una squadra di giovani e anziani che funziona bene. il derby è sempre una partita particolare. Non so dire, perché quando sei dato per favorito poi succede il contrario. sicuramente sarà la partita più impegnativa del campionato per l'Inter perché se dovessimo eprdere poi è dura recuperare dieci punti."

Nelle partite precedenti infastti, abbiamo lasciato diversi punti (Juve, Samp, Atalanta). Dunque, cosa è vietato fare?

"E' vietato perdere. Va bene che con un pareggio la distanza sarebbe la stessa. In alcune partite precedenti potevamo meritare di vincere, ma ormai il dado è tratto. Bisogna guardare avanti e cercare di stare il più vicini possibile"

Quest'anno chi apprezza di più della squadra?

"In assoluto (e penso di interpretare tutti gli appassionati di calcio) è barella. Io non ricordo un giocatoe alla sua età in quel ruolo che abbia una bravura così. è veloce, sa inserirsi in zona gol, è tattico. Spesso succede che nel tempo si leggono meglio le situazioni e si migliora, ma lui è già un campione assoluto".

Non a caso, l'anno prosimo sarà il nuovo capitano della squadra....

"Se la merita tutta la fascia. Marotta farà bene il lavoro di proteggerlo e di consacrarlo come leader assoluto".

Ricorda un derby in particolare nel corso dei lunghi trascorsi in nerazzurro?

"Non ce n'è uno in particolare, anche perché il derby in sé è una partita atipica, come quelle con la Juve. Noi interisti aspettiamo due partite all'anno: il derby con il Milan e quello con la Juve. Sono così attese anche da noi (almeno, quando giovcavo io) che tutte le preparazioni tattiche ecc spariscono cinque minuti dopo che sei in campo. Sono così vissute che inizia a pensarci già il lunedì prima".

Dopo il Milan però c'è il Napoli...

"Anche il Napoli è una squadra che ha dimostrato la sua forza. Il Napoli di quest'anno è praticamente lo stesso. Gattuso aveva fatto bene. Spalletti forse sta facendo meglio per via dell'esperienza. Io ripeto però che tra le pretendenti Napoli, Milan e Inter, noi come rosa abbiamo qualcosa in più delle altre".

Inzaghi risucirà a tenere la barra dritta alla lunga?

"Penso di sì. Inzaghi è un allenatore che ha dimostrato di allenare in un ambiente non dolce come quello laziale. Conosce bene i suoi giocatori nelle loro caratteristiche fisiche, psicologiche e tecniche. In più dietro ha la fortuna di avere dietro uno staff importante di persone come la dirigenza. Faranno di tutto per far sì che possa inserirsi nella corsa scudetto".

Riguardo la società, c'è da fidarsi delle parole di Zhang sull'impegno a lungo termine verso il club?

"Non so se c'è da fidarsi o meno. A livello di bilanci l'Inter non è la peggiore. Ci sono altre squadre ben più indebitate dell'Inter. La difficoltà sta più nel trovare dei finanziamenti. ll discorso qua si potrebbe allargare: il calcio italiano ma non solo sta vivendo un momento di grande crisi. C'erano regole buone che ora non esistono più. Tutti dovrebbero sedersi attorno a un tavolo e mettersi d'accordo. Già prima del covid molte società italiane avevano conti in rosso. Si dovrebbero rendere più sostenibili i costi ed eliminare delle cose ridicole come le plusvalenze". 

 


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