Uno dei protagonisti del triplete torna a San Siro,da avversario, Thiago Motta, allenatore dello Spezia, domani affronterà la squadra con cui ha vinto tutto e il caso vuole, in un bizzarro gioco di intrecci, che la prossima settimana l'Inter giocherà contro la Roma di Mou, vero santone per i tifosi dell'Inter, aggiungiamoci Cordoba al Venezia sabato scorso, e la settimana Amarcord è servita.

Ma Inzaghi non ha tempo per pensare a queste cose, la sua squadra è tornata in rampa di lancio per quanto riguarda lo scudetto, i bookmaker, questa settimana la danno nuovamente come favorita e il mister sa bene che adesso i suoi dovranno capitalizzare tutti i punti a disposizione, specie quelli contro le piccole squadre (con tutto il rispetto) come lo Spezia.

Thiago Motta è un allenatore innovativo, ricorderete le idee rivoluzionarie messe in campo già al Genoa, dove non ebbe tanta fortuna, il suo Spezia gioca in maniera propositiva (come le squadre di tutti gli allenatori esordienti) ma la macchina non sembra essere oliata come quella di mister Italiano.

La squadra ligure viene da una sconfitta contro il Bologna e si trova solo a un punto dalla zona retrocessione, dando l'impressione di essere ancora a galla solo perché Genoa, Cagliari e Salernitana stanno facendo peggio, lo Spezia, con i suoi 32 goal subiti, è la peggior difesa della Serie A.

Ma i numeri non devono ingannare perché le insidie sono dietro l'angolo,  lo Spezia, infatti,  ha messo in difficoltà squadre come Milan e Juventus e ha battuto il Torino di Juric, dunque gli spezzini non vanno presi alla leggera.

Motta punta molto sulla velocità di Gyasi e Antiste e anche sulle geometrie e gli inserimenti di Maggiore, e ultimamente anche sulla concretezza di Nzola che si è sbloccato dopo un inizio incerto. Ma come detto il punto debole resta la difesa, Hristov e Erlic hanno mostrato numerose incertezze, e Lautaro e Correa ( che dovrebbe partire ancora titolare) metteranno a ferro e fuoco la difesa ligure. Thiago Motta è avvisato, a San Siro riceverà tanti applausi sugli spalti, ma Inzaghi, in campo, non avrà pietà.


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