Certi amori non finiscono, fanno  dei giri immensi e poi ritornano.

Dopo essersi sfidate ai quarti di finale della scorsa Champions Inter e Benfica tornano in campo una contro l'altra dopo essere capitate nello stesso girone.

Tra le due la più contenta è sicuramente l'Inter che l'anno scorso ha affrontato la doppia sfida con due grandi prestazioni, mettendo a nudo i difetti dei lusitani, forse per questo dovremmo parlare di amore non corrisposto.

Questo perché il Benfica si accoppia male con le caratteristiche dell'Inter che fa dell'attacco in ampiezza la sua arma migliore, mentre per i portoghesi parliamo del loro difetto maggiore.

La squadra di Roger Schmidt è molto diretta, ha un approccio aggressivo a partire dal pressing, continuando per la fase di gegenpressing e finendo per l'attacco linea, caratteristiche che preoccuperanno molto Inzaghi sicuramente.

Ma cerchiamo di approfondire.

FASE DI POSSESSO: 4-2-3-1

Costruzione

Il Benfica presenta tante soluzioni in costruzione e difficilmente butta via la palla: solo il 28% delle volte utilizzano il lancio lungo del portiere.

Di base costruiscono con un 4+2 con i terzini larghi ed i mediani a supporto, l'esterno dal lato forte spesso si abbassa per offrire un'ulteriore linea di passaggio al terzino, sono più gli esterni a scalare dei mediani, probabilmente per tenere lontana la pressione dei centrocampisti avversari.

La palla va verso il terzino, l'esterno comincia a proporsi.

Il trequartista (Rafa Silva) non scende quasi mai a legare il gioco, sono molto più coinvolti gli esterni in questa fase di gioco, spesso lo troviamo invece sulla stessa linea dell'attaccante, che può anche ricevere palloni diretti dal portiere se i compagni riescono ad allargare le maglie avversarie.

I centrocampisti possono anche piazzarsi tra i due centrali per aggiungere uomini alla prima linea di costruzione, ma anche al posto dei terzini per sovraccaricare le fasce.

Joao Neves è il più indicato per questo lavoro.

Vedremo chi schiereranno, ma la coppia Florentino-Kokcu a centrocampo non è molto dinamica e non riesce a resistere benissimo al pressing, probabile comunque che giocherà Neves, molto più adatto sotto questo punto di vista.

Sviluppo del gioco

Come già sottolineato i portoghesi sono una squadra molto diretta, sanno fraseggiare e scambiare nello stretto ma non hanno nella gestione del ritmo la loro miglior abilità, cercano infatti costantemente la profondità.

Lo fanno schierandosi con un 4-2-3-1 con gli esterni molto dentro al campo.

A dare l'ampiezza come si può vedere sono più i terzini, un modo per allargare il campo il più possibile e mettere sotto pressione la linea difensiva avversaria.

Quando attaccano a pieno organico sono molto pericolosi: qui giocano contro una linea a 5 quindi molto ampia, eppure c'è l'uomo libero in ampiezza.

I centrocampisti non sono un fattore in fase di possesso, non hanno doti di inserimento né capacità di passaggio risolutive (Kokcu forse sa verticalizzare bene, ma non è un grosso pericolo), ma supportano sempre l'azione sul lato forte per favorire un miglior giro palla.

Oltre alla capacità di attaccare l'ampiezza i portoghesi riescono sempre a fare tantissima densità lato palla quando l'azione si svolge sulle fasce, da lì sono poi molto bravi negli scambi veloci e negli uno-due.

Caratteristica importante anche perché poi favorisce un recupero palla immediato molto semplice.

Ben 7 giocatori lato palla. 

Attacco linea

La squadra di Roger Schmidt è molto profilica: primi in campionato per NPxG (2.31 prodotti ogni 90').

Il primo modo per attaccare la linea è già stato parzialmente anticipato: la loro capacità di portare tanti uomini sul lato forte fa collassare la difesa, riescono sempre a trovare poi il terzino sul lato debole in ampiezza.

 Il primo gol nella penultima di campionato nasce così: Joao Mario come sempre stringe attirando il quinto avversario, sul lato debole si inserisce Bah (il terzino) che ha spazio per calciare in porta.

I lusitani si muovono molto senza palla, soprattutto gli esterni si sovrappongono spesso infilandosi tra gli spazi nella linea avversaria.

In situazioni come queste deve essere la mezzala a chiudere, speriamo di non vedere scene simili a quelle che abbiamo visto contro la Sociedad, con marcature in area molto distratte.

Da lì cercano poi spesso i cut back, cross bassi a rimorchio per gli attaccanti che non attaccano né primo né secondo palo ma si staccano dalla marcatura: sono primi in campionato per utilizzo di questi passaggi.

Sono anche primi per dribbling riusciti, soprattutto Rafa Silva è molto pericoloso in quel fondamentale ma più o meno tutti hanno ottime doti di conduzione palla come dimostrato dalla classifica dei migliori giocatori in campionato per expected Threat: i primi cinque sono tutti giocatori del Benfica (Silva, Neres, Aursnes, Kokcu, Di Maria).

Sono inoltre molto pericolosi in transizione, sanno tutti attaccare la profondità e sono molto veloci con ottime capacità di verticalizzazione ed occupazione degli spazi. 

Rafa Silva si sposta favorendo il passaggio in profondità.

FASE DI NON POSSESSO: 4-4-2

Prima pressione

I portoghesi sono molto aggressivi in fase di pressing soprattutto con i suoi 4 giocatori offensivi, difficilmente concedono il fraseggio agli avversari, piuttosto preferiscono mandarli in profondità.

La loro efficacia in pressing si può misurare come sempre in numeri: primi in campionato per PPDA con 8.42 (meno della Real Sociedad, per intenderci) e quarti per BDP (fanno diminuire la percentuale di passaggi riusciti degli avversari del 4.42%).

Questo il pressing contro una squadra che gioca con la difesa a 3, con l'esterno che va sul quinto. All'occorrenza anche i terzini si alzano in pressione.

Quando la palla viaggia centralmente non sono molto aggressivi e preferiscono presidiare la zona senza attaccare, la situazione cambia quando il giro palla si sposta sulle fasce (il loro obiettivo è quello): lì cominciano a salire cercando di togliere più linee di passaggio possibili.

I centrocampisti raramente salgono in pressing alto a bloccare le fonti di gioco avversarie preferendo proteggere la linea difensiva; fanno più un lavoro sulle linee di passaggio i giocatori più avanzati, aggrediscono solo in situazioni favorevoli.

Il discorso della grande densità lato palla si sposta anche sulla fase di pressing, la squadra infatti è spesso molto corta e lascia uomini liberi sul lato debole.

Riaggressione

La loro miglior abilità è quella in fase di riconquista del pallone.

La loro capacità di riempire la zona della palla in fase di possesso facilita di molto il lavoro sotto quel punto di vista, essendo che i giocatori sono già in posizione favorevole per riaggredire il pallone perso.

Addirittura 6 giocatori circondano il portatore.

Il rischio è però, come per la fase di pressing, quello di lasciare uomini liberi sul lato debole.

Anche qui ci aiutano i numeri: primi in campionato per distacco per GPI (fanno uso del gegenpressing il 60% delle volte che perdono il possesso), portando a termine la riconquista il 40% delle volte (anche qui primiin campionato)

Blocco medio/basso

Se la pressione non riesce il Benfica si chiude in un 4-4-2 con Rafa Silva che sta sulla linea della punta.

La zona di rifinitura è ben presidiata, anche qui però fanno fatica a difendere l'ampiezza.

I centrali inoltre non rompono spesso la linea e quando lo fanno non è mai in modo aggressivo, sono però molto bravi a leggere gli attacchi alla profondità anche grazie alla velocità dei terzini.

I centrocampisti non aiutano molto la linea difensiva, soffrono gli inserimenti dei centrocampisti.

Mkhitaryan si inserisce ma il centrocampista fa fatica a seguirlo.

ULTIMO CONFRONTO CON L'INTER

L'ultimo scontro tra le due ha sorriso ai Nerazzurri che hanno messo poco in discussione il loro passaggio del turno.

La squadra di Inzaghi ha più fisicità e come già detto ha le armi giuste per far male ai lusitani.

La fase di pressing infatti non è stata molto efficace ad esempio, grazie all'ottimo palleggio interista.

L'ottima prova di Brozovic in cabina di regia ha evidenziato tutti i punti deboli del Benfica, che poche volte è riuscita a velocizzare il giro palla avversario ed a forzarlo.

Dumfries trova Dzeko, troppi uomini lato palla per i portoghesi che lasciano Bastoni libero, Dzeko può cambiare gioco verso lui per far uscire i compagni dalla pressione.

Proprio Bastoni ha potuto dominare la fascia servendo l'assist per il primo gol di Barella ma non solo: due passaggi chiave e due grandi occasioni create per lui in quella partita.

Questo perché l'Inter è riuscita a manipolare la pressione avversaria e sfruttando la loro densità lato palla per poi cambiare gioco.

Benfica sbilanciato dopo un ottimo palleggio dell'Inter, c'è spazio per Bastoni.
Il terzino è attirato da Lukaku e lascia Dumfries da solo.

Sarà fondamentale essere lucidi in queste occasioni, ultimamente i Nerazzurri sbagliano troppo nel momento dell'ultimo passaggio, servirà precisione nei cross e nei traversoni.

I portoghesi hanno comunque creato tanti pericoli grazie alla grande mole di giocatori che attaccavano l'area facendo spesso collassare la difesa dell'Inter e costringendola a tenere la concentrazione alta, con un paio di grandi salvataggi sulla linea (ricordiamo quello di Dumfries).

Da vedere inoltre come verrà gestita la coppia di centrocampo, Schmidt probabilmente vorrebbe tenerli a protezione della difesa per non lasciare agli avversari lo sfogo sulle punte, ma così facendo rischia di lasciare troppo spazio ai centrocampisti dell'Inter in fase di pressing.

Ultimo fattore ma non per importanza: manca Brozovic rispetto alla sfida della scorsa stagione.

Il croato aveva una capacità di gestione del ritmo, del palleggio e dell'attacco allo spazio che Calhanoglu al momento non ha, la sua regia è più frenetica e verticale, così si rischia di fare il gioco degli avversari mentre sarebbe molto importante scoraggiare la loro pressione mandandoli a vuoto.

Ad ogni modo la squadra di Inzaghi, soprattutto a San Siro, ha tutte le carte in regola per vincere la partita di stasera e può sfruttare i difetti avversari al meglio, ma la doppia sfida dell'anno scorso non deve confondere: il Benfica è una signora squadra e può mettere in difficoltà chiunque.

La sconfitta in casa col Salisburgo costringe loro a dover cercare uno scalpo su Inter o Real Sociedad per non chiudere il girone d'andata a mani vuote e compromettere la qualificazione, quindi scenderanno in campo sicuramente molto agguerriti e concentrati.

(Tutti i dati citati sono stati raccolti da Soccerment.com, se cliccate sopra il nome della statistica, sempre sottolineata, vi porterà alla pagina di spiegazione di essa)


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