Inter - Real
Inter - Real

Il risultato è lo stesso ma la prestazione è completamente un'altra. A distanza di un anno da quel brutto 0-2 inferto all'Inter a San Siro, dove ci fu un Real Madrid che dominò in lungo e in largo la gara, i nerazzurri stasera, seppur non siano riusciti a controinvertire la sorte, hanno tenuto una gran prova.

Senza andare nei dettagli, la partita di stasera ha visto, sostanzialmente, una grande Inter dominante in mezzo al campo, creatrice di pericolosissime occasioni da gol e, quando era il caso, attenta e pronta a sacrificarsi in fase difensiva, ma - purtroppo - anche un Real che, dimostrando ancora una volta la sua esperienza europea, gran approfittatore. 

Di fatto - non che sia una critica nei suoi confronti - Handanovic non ha effettuato nessuna vera parata nel corso del match, al contrario del suo collega avversario, Courtois, che ha salvato più volte la porta con interventi perentonei, ma il risultato non ha fatto da specchio rispetto a ciò che si è visto in campo.

L'unico biasimo che si può fare all'Inter sono state le tante occasioni gettate via. E l'unico peccato è solo il risultato. Insomma, di rammarico si sta parlando. Ma visto l'avversario di stasera, anche un peccato e anche avere rammarico non è per niente una brutta cosa, anzi. Perché significa che contro la squadra più forte del girone, nonché una delle migliori d'Europa, il Real Madrid, la Beneamata ha meritato di vincere ma la sorte non è stata dalla sua.

Perché c'è stata una squadra che, nonostante un'estate - per andarci leggeri - travagliata, ha detto sul campo che è cresciuta, che non si fa più mettere i piedi in testa nemmeno dal grande Real, che onora lo scudetto cucito sul petto che dice che lei è la campione d'Italia, e che ha ancora tanta fame e tenacia. 

E - scusate per le ripetizioni - perché con l'atteggiamento visto stasera, questa Inter può finalmente ritrovare gli ottavi di Champions dopo 10 anni dall'ultima volta. Perché - scusate, l'ultima volta - se l'Inter di stasera si rivedrà sempre da qui in avanti, l'amaro in bocca che lascia questa sconfitta sarà come una cucchiata di Nutella sul palato alla fine dei gironi. Oppure - magari non a tutti piace - sarà come giungere agli ottavi dopo tanto tempo.

 

A cura di Manuel Delon

 


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