Mandorlini: “L'Inter ha autostima e con il Liverpool bisogna crederci. Bastoni il migliore in Italia come prospetto per il futuro”

Andrea Mandorlini è sicuro:  l'Inter domani sera dovrà giocarsela senza timori con il Liverpool. L'ex difensore, che ha vestito i colori nerazzurri dal 1984 al 1991, ha parlato in esclusiva ai microfoni di calciomercatointer.eu. Mandorlini ha fatto delle considerazioni in generale tra la squadra di quest'anno e quella dell'anno scorso, con uno sguardo ovviamente all'atteso match di domani sera in Champions League. 

Andrea, come pensi stia andando l'Inter quest'anno? 

Ha molta più sicurezza ed autostima di sé stessa. Tutti i giocatori (per lo meno, quelli che c'erano anche l'anno scorso) sono migliorati ed oggi scendono in campo con più carattere. Tolto qualche scivolone come nell'ultimo derby (sono sempre partite a parte), l'Inter ha la forza fisica e mentale per puntare a rivincere il campionato”. 

Chi ti piace di più della squadra di quest'anno e pensi sia decisivo spesso?

Io ammiro molto Bastoni. Conte lo ha cresciuto tanto e credo che sia il miglior giovane difensore sul panorama italiano e se prosegue così sarà tra i grandi d'Europa nei prossimi anni. E poi io stravedo per Dzeko. Un giocatore ancora molto bravo, nonostante l'età. Doveva arrivare alcuni anni prima secondo me. E' comunque intelligente, ha visione di gioco. Infine ho conosciuto un bravo esterno che è Dumfries. Per me prima era sconosciuto, ma ora sta facendo molto molto bene. All'inizio c'è stata qualche difficoltà, ma è normale quando si proviene da un campionato estero”. 

Domani sera ci sarà forse la partita più importante della stagione. Come pensi che l'affronterà l'Inter?

Come ho detto prima, l'Inter ha più autostima e se la giocherà con il Liverpool. Bisogna crederci per superare certi ostacoli!

Se analizziamo alcuni settori come la difesa si può dire che i nostri possono giocarsela con un muro come il loro? 

Assolutamente sì. Di Bastoni abbiamo già detto tutto. E poi c'è Skriniar, molto fisico. Quest'anno addirittura lo vedo migliorato rispetto a prima. Infine De Vrij, un giocatore che nonostante sia un po' in calo negli ultimi tempi è sempre una certezza”. 

Ecco, riflettiamo un attimo su De Vrij: ultimamente non è al 100%. Pensi che andrà via a fine stagione?

Criticare De Vrij così pesantemente ora mi sembra un po' esagerato. Ci sta qualche flessione, del resto ci sono così tante partite ravvicinate. Si tratta sempre di un giocatore d'esperienza, che Inzaghi ha ritrovato dopo l'esperienza alla Lazio. Ho sentito che vorrebbero rimpiazzarlo con Bremer. Nulla contro di lui, è molto forte soprattutto quest'anno. Tuttavia io ci penserei bene prima di provarmi di uno come De Vrij”. 

Se guardiamo l'attacco, Inzaghi sembra orientato a mettere subito Dzeko e Sanchez. Il cileno sta scalzando Lautaro: perché?

Non credo che ci sia rivalità. L'allenatore sa quello che fa. Beh ultimamente sì, ho notato anch'io che Lautaro lo hanno sostituito molte volte. Importa poco chi c'è dopo. se Sanchez o Correa, sono comunque persone che devono dare tutto per la squadra. Domani in particolare sarà una partita che dovranno affrontare con motivazioni molto alte tutti, non solo Lautaro". 

Tornando all'anno scorso, dopo il flop in Champions l'Inter canalizzò la rabbia e spinse a mille per lo scudetto. Ti ricorda niente?


Certo, l'anno che ho vinto io. Stavamo per passare con il Bayern Monaco in Coppa UEFA, poi ci hanno ribaltato in casa. Fu un'amara delusione, ma non perdemmo l'entusiasmo e andammo a vincere un titolo che oggi è ancora storico. Tuttavia, credo che ogni stagione è a sé. L'anno scorso era stato un anno particolare, così come quello di quest'anno  è diverso perché appunto l'Inter è diversa, anche se più fiduciosa in sé stessa. Poi nel calcio tutto può succedere, l'Inter deve giocare con il rispetto verso tutte”.

A gennaio l'Inter ha preso un esterno sinistro che, guarda caso, è tedesco come il tuo ex comapgno di squadra Brehme. Vedi analogie tra i due oppure no? 

Sono due cose diverse Andy era un giocatore molto tecnico. Nonostante fosse un mancino naturale, ha calciato con il destro il rigore decisivo alla finale di Italia ‘90. Inoltre, vedo Gosens molto più offensivo di Andy, che se vai a rivedere alcune partite dell’epoca giocava come regista basso a sinistra, dunque difendeva molto di più di Gosens. Lui comunque mi piaceva già all'Atalanta, anche se è diverso giocare a Bergamo rispetto a San Siro. Spero che torni il prima possibile, così da avere un ruolo importante”. 


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