Dopo due partite fondamentali per indirizzare la stagione, l'Inter vince anche a Venezia accorciando sulla vetta, dimostrando di diventare, partita dopo partita, sempre più una grande squadra. 

FORMAZIONI - Il massiccio turnover annunciato alla vigilia non trova riscontro nell'undici iniziale, dove la vera grande novità è l'accentramento di Bastoni e il turno di riposo per Ranocchia. Per il resto, centrocampo titolare e Correa in tandem con Dzeko. Per il Venezia, la coppia Aramu - Kiyine in avanti con Okereke e regia affidata a Vacca. 

PRIMO TEMPO - L'Inter mostra fin da subito l'approccio da grande squadra. Azzanna la partita dal primo minuto senza sottovalutare l'avversario, pressandolo alto e cercando subito il recupero palla. Il ritmo è alto, il Venezia va in difficoltà sul giro palla interista, cercando però di non rinunciare mai al suo gioco palla a terra, attaccando la profondità con Okereke. Dopo il diagonale di Dzeko e il colpo di testa di Perisic parato da Romero, arriva al 34' il gol con Calhanoglu che, dopo un bel giro palla, tira di destro pescando l'angolino basso. La risposta del Venezia è tutta in un tiro da lontanissimo di Aramu, con Handanovic che non si fa ingannare dalla traiettoria beffarda e mette in calcio d'angolo.  

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con gli stessi 22 in campo, ma con un ritmo nettamente inferiore. L'inter, dopo le fatiche di questa lunga settimana, decide di abbassarsi e cercare di gestire la partita, rinunciando al pressing alto ma non alle sortite offensive, che arrivano con Darmian e, soprattutto, con Skriniar su calcio d'angolo ( salvataggio sulla linea di Haps). Dal canto suo il Venezia non punge abbastanza fino all'ingresso di Johnsen che, con le squadre stanche, riesce con la sua velocità e imprevedibilità a creare più di qualche grattacapo. L'attenzione e la lucidità dei campioni d'Italia cala col passare del tempo, con Vecino e Lautaro che, sa subentrati, non riescono a dare la giusta dose di freschezza per chiuderla. L'infortunio di Darmian al 70' costringe Inzaghi al cambio, trovando però delle risposte positive da Dumfries, specie in fase difensiva. 

FINALE - Il secondo gol non arriva, complice anche un grosso errore di Dzeko a tu per tu con Romero, e quindi il finale diventa di sofferenza, con il Venezia vivo e voglioso di acchiappare il pareggio. L'ingresso di Henry permette ai lagunari di lanciare alto, creando mischie e situazioni di seconde palle che mettono sotto pressione la difesa di Inzaghi, che esaurisce i cambi facendo entrare Gagliardini e D'Ambrosio. 

La mancanza di energie si nota dai continui sprechi in ripartenza dei nerazzurri, che si trovano più di una volta nell'area del Venezia senza riuscire a chiudere la gara. Ma proprio in una di queste sortite, sul finale, arriva il fallo di mano di Haps che costa il rigore del 2 a 0 di Lautaro. 

STATISTICHE - 27 tiri, con ben 11 nello specchio, con il 56% di possesso palla. Sono questi i numeri con cui l'Inter esce dal Penzo, con l'unica pecca di non aver chiuso la partita evitando la sofferenza e i rischi del finale. 

Fabio di Iasio 


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