Metamorfosi Inter, dopo la goleada di sabato, il classico copione drammatico di tipica matrice interista, pronti via, e una Fiorentina in formato super ha messo alle corde per 45 minuti i nerazzurri, trovando il vantaggio al 23' con Sottil. Una prima metamorfosi dunque rispetto alla gara contro il Bologna, una involuzione più che altro, da macchina da gol a squadra senza idee e rinunciataria.

Ma le metamorfosi hanno vari stadi e le partite durano 90 minuti, così, nel secondo tempo l'Inter sale in cattedra e in tre minuti ribalta clamorosamente la partita, con i due calciatori che, paradossalmente, stavano deludendo e che mister Inzaghi stava per sostituire, e cioè Darmian e  Džeko che spengono il fuoco viola che aveva incendiato il Franchi, e che aveva confermato le qualità della Fiorentina e di mister Italiano.

La partita è finita quando Nico Gonzalez, uno dei migliori in campo fino a quel momento, con una autentica follia ha rimediato due gialli in pochi secondi, la sciando la viola in dieci. A quel punto l'Inter è entrata in pieno controllo della gara, trovando il terzo con Perisic, sempre più protagonista di questa Inter.

Simone Inzaghi può sorridere, l'Inter non ha giocato una buona partita e la Fiorentina non merita un passivo così netto, specie alla luce della splendida prestazione del primo tempo, ma un Handanovič tornato in formato super e una gara cinica hanno permesso all'Inter di strappare tre punti decisivi su un campo difficile dove tante squadre avranno  difficoltà. L'Inter ha giocato una partita di forza, da grande squadra che, pur non brillando riesce a portare a casa il risultato, è un‘Inter che cambia, è un‘Inter kafkiana, è un‘Inter che vince.


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