Uno degli uomini simbolo dell’interismo come Lele Oriali è, come ovvio che sia, anche un simbolo dello scudetto appena conquistato dall’Inter.

Il manager, ed ex giocatore nerazzurro, ha parlato in una intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport della stagione appena vissuta, ma non solo: “Con Conte abbiamo costruito un grande gruppo che puó durare nel tempo. Noi due ci siamo capiti subito, lui è uno super organizzato.”

Il suo ruolo all’Inter. “Io non faccio parte del gruppo squadra, sono il dirigente che rappresenta la societá ad Appiano Gentile. Il mio lavoro è quello di trasmettere il senso di appartenenza ai giocatori. La Pinetina, ormai. è casa mia”.

Il rapporto con Conte. “Ci conosciamo dal 2014 quando Tavecchio mi chiama per chiedermi se voglio fare il team manager della nazionale. Gli dico che prima bisogna chiedere a Conte con cui non avevo mai parlato. Ci troviamo a Milano e in 5 minuti capiamo che vediamo le cose allo stesso modo. Noi due abbiamo una carriera basata sul sudore e sul sacrificio e lui ha una preparazione tecnico tattica incredibile. Io e Conte siamo venuti all’Inter per riportarla a vincere. Ci è stato chiesto di vincere in tre anni. Al primo ci siamo andati vicini, al secondo ci siamo riusciti”

Sul perchè sia cosi ambito dagli allenatori. “Perchè dico le cose in faccia alla gente e da quella stanza, poi, non esce nulla. Così si crea un rapporto di fiducia”.

Sulla lite Lautaro Martinez - Conte: “A fine partita era già tutto risolto, Lautaro ha chiesto scusa a mister e compagni. L’idea del ring è venuta a Lukaku e Ranocchia. La conferma che questo gruppo è sano ed unito”.

Sulla prossima stagione: “Sono preoccupato perchè non c’è un programma definito. Non ci è stato comunicato nulla, nè date, nè sede del ritiro”.

Lo scudetto dei tifosi: “Questo è decisamente lo scudetto dei tifosi. Sono da anni i più assidui allo stadio. Ma anche in questa stagione li abbiamo sentiti vicini”.


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