L'Inter vince e convince. Contro la Sampdoria è arrivata una vittoria da grande squadra, con l'ennesima grande prestazione di Barella e Bastoni e un 3-0 che non lascia spazio alle critiche. Salgono a quattro le vittorie consecutive dei nerazzurri (Salernitana, Fiorentina, Viktoria Plzen, Sampdoria) e a sette le gare senza sconfitta, nell'attesa delle sfide contro Bayern e Juventus. Un momento idilliaco che però, come spesso succede in casa nerazzurra, viene rovinato da qualche fattore extra-campo. Questa volta non si tratta dello scontento di turno che posta il messaggio sbagliato sui social (vedi Sanchez), bensì dell'imbarazzo e della vergogna generati dalle azioni della Curva Nord proprio durante Inter-Samp.

“USCITE DALLO STADIO” E VOLANO SCHIAFFI E SPINTONI: IMBARAZZO IN CURVA

La notizia rimbalza in rete all'incirca un'oretta prima della partita. Uno degli storici capo-ultrà della Curva Nord, il 69enne Vittorio Boiocchi è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco in un agguato nell'hinterland milanese. Ricostruire il profilo di Boiocchi porterebbe via moltissimo tempo e c'è chi l'ha fatto meglio di noi, per questo vi riportiamo un articolo del Corriere più in basso. Basti sapere che ha guidato i Boys San negli anni Ottanta e Novanta, era recentemente tornato in auge con un ruolo preponderante nella Curva (nonostante fosse sotto Daspo) e due terzi della sua vita sono stati passati in carcere: parliamo di 26 anni e tre mesi complessivi dal 1982 al 2018, prima che venisse coinvolto in una nuova indagine (e incarcerazione) per estorsione l'anno scorso. Nelle intercettazioni della Procura, rivelava di guadagnare qualcosa come “10mila euro a partita”.

La Curva apprende inizialmente dell'agguato, ritirando gli striscioni e attenuando i cori, poi nell'intervallo scopre della morte di Boiocchi. Ed è qui che iniziano i problemi per i tifosi comuni, che si sono semplicemente recati al secondo anello per seguire la partita senza avere legami diretti con la CN. C'è chi lo sceglie per il prezzo “popolare” e chi per l'atmosfera, ognuno ha le sue ragioni ma si ritrova coinvolto in una decisione “superiore” ai suoi interessi. La Curva Nord decide che il settore dovrà restare vuoto nel secondo tempo, senza se e senza ma. È la legge della Curva, sostengono in live e nel day after sui social con tono squadrista: si segue ciò che viene deciso da loro senza fiatare perchè “essendo in quel settore bisogna adeguarsi”. 

Chi prova a protestare o tenta di rifiutarsi di uscire, viene aggredito: fisicamente, con schiaffi e spintoni come testimoniano anche i paramedici di San Siro, oppure verbalmente a suon di minacce. Non importa che tu sia un padre di famiglia con un figlio minorenne o una ragazza, come testimoniano i vari racconti circolati sui social e ricevuti in prima persona da chi vi scrive. Le scene che seguono sono surreali: molti tifosi cercano di “migrare” in altri settori, venendo respinti dagli steward, altri guardano la partita sul telefono fuori da San Siro come se non avessero un biglietto pagato. E sui social scatta, giustamente, l'indignazione: come può la Curva comportarsi come se il settore fosse di sua proprietà, scacciando tifosi che hanno regolarmente pagato il biglietto?

La posizione di Enrico Mentana

INTER, È IL MOMENTO DEI PROVVEDIMENTI

L'Inter al momento non ha preso posizioni ufficiali o provvedimenti. Da fonti indirette si riferisce di come la società nerazzurra si stia attivando per risarcire i tifosi “scacciati” con biglietti gratuiti, ma questo non può e non deve bastare. Marotta, Antonello ed Ausilio hanno di fronte a sè una grande chance per “ripulire” lo stadio dai facinorosi e tagliare i legami diretti col tifo organizzato e coi trogloditi che si sentono padroni di San Siro, restituendo lo stadio alle famiglie. Ne otterranno qualche coro in meno forse, ma sicuramente un ambiente più sano e pulito. In Inghilterra le curve all'italiana non esistono più, in Italia Lotito ha tagliato i ponti col tifo organizzato e la Juventus ha fatto fuori i suoi ultras dopo le note vicende giudiziarie. Ne è scaturito un ambiente quasi “teatrale” allo Stadium, ma il tifo nerazzurro sa e saprebbe essere caldo anche senza la parte violenta e intollerabile della sua tifoseria. Tutti ricordiamo la bolgia che c'era l'anno scorso per Inter-Roma e Inter-Samp, gare potenzialmente decisive, con 75mila persone urlanti a sostenere una squadra che si giocava lo scudetto. 

L'ora delle decisioni è giunta, e chissà che un assist non arrivi dal Governo: il neo-Ministro dello Sport Andrea Abodi, interpellato su Twitter dal nostro Mattia Bianchi, ha annunciato che prenderà provvedimenti. Cosa farà la società nerazzurra? Lascerà potere al tifo organizzato oppure, anche in prospettiva dell'eventuale nuovo stadio, opterà per un colpo di spugna sul lungo termine? Aspettiamo con ansia un comunicato ed eventuali provvedimenti, non c'è spazio per gli ignavi.

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