Protagonista martedì sera in occasione del derby di Coppa Italia contro il Milan, sua infatti la rete del 3-0, Robin Gosens ha rilasciato una lunga intervista a “11 Freunde” su questi suoi primi mesi all'Inter. 

Queste alcune delle sue dichiarazioni: “Solitamente quando mi siedo al mio posto nello spogliatoio, spero che uno dei nuovi parli con me. Questa volta non è stato un problema perché conoscevo già molti ragazzi e c’era interesse reciproco. Quando sono arrivato all’Atalanta cinque anni fa invece mi è venuta voglia di sprofondare nel terreno, ero così a disagio per la situazione. Anche ora a raccontarlo mi viene la pelle d’oca. Ero completamente fuori dalla mia comfort zone, non sapevo quali fossero le regole e come dovevo comportarmi coi ragazzi”. 

Prosegue: “Qui all'Inter, anche chi viene per 100 milioni di euro deve dimostrare di meritare il suo posto. Penso che sia esattamente la cosa giusta da fare, perché è l’unico modo per andare al massimo. E poi all'Atalanta ero uno dei più anziani. Nello spogliatoio ero uno che poteva fare qualsiasi cosa, all’Inter sono un nuovo arrivo, uno di quelli che inizialmente è tenuto d’occhio. Per me tutto qui è ricominciato da capo. Da un punto di vista psicologico, questa è una fase estremamente interessante, perché c'è una certa distanza da entrambe le parti quando ci si conosce”. 

Poi: “Questa volta c’è un caso speciale nel processo di integrazione: rapportarsi con il diretto concorrente. Dopotutto, vengo a prendere il posto di qualcuno e questo di solito produce energia negativa. Nel mio caso, ho grande rispetto per la carriera di Ivan Perisic, che è un grande giocatore. Ci siamo trovati subito molto d’accordo, anche se ovviamente mi piacerebbe diventare un giocatore che abbia regolarità di impiego e questo inevitabilmente andrebbe a sue spese”.


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