Il ritorno di Romelu Lukaku all’Inter è ormai cosa fatta. Il sogno proibito di milioni di tifosi interisti (e di Lukaku) è di fatto realizzato. Settimana prossima sarà quella dell’annuncio ufficiale del figliol prodigo che aveva smarrito la via. Una volta capito che era davvero possibile riportarlo a Milano, i dirigenti nerazzurri hanno indirizzato su di lui tutte le energie, facendo raffreddare la pista Dybala, sacrificabile sull’altare del ritorno di Big Rom.

L’estrazione dei calendari di oggi ha fornito una coincidenza o un segno del destino che dir si voglia; più simbolico che mai. Lukaku ridebutterà in nerazzurro contro il Lecce, come già successo nel 2019. In quella notte d’agosto di tre anni fa il belga visse il debutto perfetto: Inter 4 Lecce 0, primo gol interista e uno stadio in piedi per lui, simbolo di un’Inter affamata di vittorie. Di quella squadra Romelu è stato il simbolo, il trascinatore. Amato e osannato come pochi nella Milano nerazzurra ora; dopo lo strappo dell’anno scorso, dovrà guadagnarsi nuovamente l’affetto delle genti interiste che in fondo non l’hanno mai dimenticato.

Per tornare ha fatto di tutto; ora starà a lui se tornare ( con il passare degli anni) simbolo dell’Inter o se essere ricordato solo come un grande centravanti. A questo però ci penseremo più avanti, ora conta solo la straordinaria operazione imbastita dall’Inter che riporta a casa il carro armato vicino a cui tutti si sentivano sicuri. Deve farsi perdonare Romelu, non solo la fuga, ma soprattuto uno scudetto che se fosse rimasto splenderebbe ancora sulla maglia nerazzurra. Ci deve la seconda stella. E allora bentornato Romelu e che le sensazioni del tuo nuovo esordio siano le stesse di tre anni fa, affinché brilli al più presto un’altra stella sul nostro petto.


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